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Salerno, Fonderie Pisano sotto sequestro: ci sono 7 indagati

Svolta sull’impianto della discordia in località Fratte a Salerno: attaccato dai residenti che lamentano scarichi e fumi tossici, la Fonderia era stata riaperta, non senza polemiche. Ora la Procura ha disposto sequestro e indagine per i vertici dell’azienda. Qualche mese fa una troupe di Fanpage.it fu aggredita mentre cercava di riprendere le fasi di un presidio contro la riapertura della struttura.
A cura di Redazione Napoli
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Fonderie Pisano di Salerno, siamo alla svolta: i carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, hanno sequestrato l'intera azienda su delega della Procura. Pesanti, i reati contestati ai titolari dello stabilimento, al centro da tempo di polemiche sull'inquinamento ambientale in zona. Si va dallo scarico di acque reflue inquinanti alla gestione illecita di rifiuti speciali e pericolosi, dalle emissioni nocive in atmosfera al danneggiamento di beni pubblici. E ancora: gettito di cose idonee a molestare le persone, violazione della normativa antincendio e della sicurezza dei luoghi di lavoro, abuso d'ufficio, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici. Qualche mese fa una troupe di Fanpage.it fu violentemente aggredita da alcuni operai mentre cercava di riprendere le fasi di un presidio di protesta sul territorio. Gli indagati sono cinque co-amministratori, tutti della famiglia Pisano: Guido, Renato, Ugo, Ciro Pisano (che è anche direttore tecnico) Mario – e due ingegneri, che sono indagati per l'illegittimità delle autorizzazioni. Si tratta dell'ingegnere Antonio Setaro, dirigente ufficio regionale che ha curato la procedura regionale Aia, e del consulente ambientale Luca Fossati.

Le indagini scaturiscono dalle numerose segnalazioni di cittadini e comitati che hanno denunciato da tempo lo stato di disagio e invivibilità creato dai fumi e dalle esalazioni provenienti dalle Fonderie in località Fratte, molti dei quali costituitisi anche in comitati, e dalle quali "si rilevano – si legge in una nota del procuratore di Salerno, Corrado Lembole persistenti doglianze per l'intollerabilità delle emissioni moleste sia quanto a odori, sia per fumi e polveri, tali da rendere loro invivibili anche gli ambienti domestici e da limitare pesantemente lo svolgimento dei normali atti della vita quotidiana". È emerso che le Fonderie Pisano sono "prive di valida autorizzazione in quanto quella esistente è illegittima, illecita e inefficace e detta industria non rispetta i limiti e le prescrizioni imposte dalla pur illegittima autorizzazione".

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