Salerno, liste d’attesa truccate: arresti domiciliari per dirigente medico e capoinfermiera
Bypassavano le liste d'attesa per le visite mediche e gli interventi chirurgici, agli arresti domiciliari il dirigente medico F.A.S., dell'Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno, in servizio all'Ospedale Fucito di Mercato Sanseverino, nonché professore ordinario della Facoltà di Medicina e Chirurgia-Scuola Medica Salernitana dell'Università degli Studi di Salerno, e F.D., coordinatrice infermieristica e dipendente dell'Azienda ospedaliera. I due devono rispondere, nelle loro qualità di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio, dei reati di peculato e abuso d'ufficio in concorso. Le due ordinanze dispositive delle misure cautelari agli arresti domiciliari per i due operatori sanitari sono state eseguite questa mattina dai Carabinieri dei NAS di Salerno a Napoli e a Castel San Giorgio (Salerno). Indagini condotte dal Sostituto procuratore Anna Chiara Fasano e dal Procuratore della Repubblica Antonio Centore, della Procura di Nocera Inferiore. Nell'ambito dell'attività investigativa sono state utilizzate anche le intercettazioni telefoniche, sentiti testimoni e fatti pedinamenti da parte degli investigatori, che hanno raccolto “inconfutabili elementi di reità a carico” dei due sanitari.
La Procura di Nocera Inferiore: "Liste d'attesa truccate, per favorire amici"
Nello specifico, il professor ordinario F.S.A è ritenuto responsabile “di peculato e falso per essersi ripetutamente appropriato di strumentazione di proprietà dell'Ateneo di Salerno, utilizzata per eseguire visite specialistiche in regime privatistico e attività professionale intramuraria (ALPI)”. Il docente, secondo la Procura di Nocera Inferiore, è accusato anche di “delitto di abuso di ufficio in quanto nello svolgimento dell'attività libero professionale intramuraria presso cliniche e studi professionali privati” avrebbe programmato “le visite dei suoi pazienti mediante contatto diretto, così evitando agli stessi di effettuare le prenotazioni presso il CUP (Centro Unico Prenotazioni) e in tal modo procurando un vantaggio per sé consentito nella riscossione dei compensi dai pazienti (omettendo tra l'altro di versare all'Ente di appartenenza la quota ad essa spettante) e un contestuale ingente danno per l'azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno e per il Sistema Sanitario Nazionale”.
La coordinatrice infermieristica facente funzioni F.D., invece, in servizio presso l'Ospedale Fucito di Mercato San Severino, si sarebbe “resa responsabile del delitto di abuso di ufficio in concorso con il dirigente medico, in quanto, essendo autorizzata a gestire l'accesso per le prenotazioni dei pazienti da sottoporre a visita o intervento chirurgico” avrebbe “stravolto la lista d'attesa e favorito amici e altri pazienti, consentendo loro di essere visitati” prima “rispetto a quanto previsto dal sistema di prenotazione”.