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Gomorra: la serie tv e la città

Salvatore Esposito, il “Genny Savastano” di Gomorra: “Non è colpa della serie tv”

L’attore napoletano su Facebook: “Quando i giovani sono sostenuti da basi solide, sanno riconoscere il bene dal male aldilà di ciò che vedono in tv”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si torna a parlare del presunto "rapporto" tra i sempre maggiori episodi di criminalità giovanile, i cui autori sono ormai classificati quasi tutti come "baby gang", e Gomorra, la popolare serie televisiva ambientata proprio a Napoli e che al suo interno possiede solo eroi "negativi", tutti appartenenti a sodalizi criminali camorristici.

Qualcuno ha puntato il dito proprio contro la serie televisiva, accusandola di "fomentare" o in qualche modo "fare da modello" ai giovani teppisti che stanno riempendo le cronache locali e non dell'ultimo periodo. Tra questi, anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che aveva parlato apertamente di "stese aumentate" proprio in concomitanza della terza stagione di Gomorra, conclusasi da poco. Un'accusa vera e propria, giunta non solo dal sindaco ma anche da diversi cittadini, "preoccupati" anche dal fatto che a breve inizieranno le riprese della quarta stagione. Accuse contro le quali ha risposto via Facebook anche Salvatore Esposito, l'attore napoletano che nella serie televisiva di Sky interpreta Gennaro "Genny" Savastano, figlio del boss Pietro ed attualmente, dopo tre stagioni, nuovo capo del clan di Scampia.

"Quando i giovani sono sostenuti da due basi solide ossia una famiglia sana e istituzioni presenti, che dovrebbero sempre tutelare, istruire e proteggere i giovani, sanno riconoscere il bene dal male aldilà di ciò che vedono in tv", ha spiegato Salvatore Esposito, "Se invece anche solo una di queste basi manca (come purtroppo accade da qualche anno) allora il problema non è una serie tv e diffidate di chi vi dice il contrario. In base ai recenti fatti di cronaca avvenuti a Napoli, Milano, Verona cosa mi sento di dire?", ha proseguito ancora Esposito, "Assoluta vicinanza alle vittime di questi ignobili atti e condanno con assoluta fermezza sia chi commette questi atti vili ma anche chi volta la testa dall'altra parte".

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