Oggi Salvini vuole diventare ufficialmente l’anti-De Luca della Campania
In poche ore si sono condensati alcune vicende importante per la definizione degli schieramenti alle prossime elezioni regionali in Campania. Armando Cesaro, come anticipato da Fanpage.it, non si candiderà al Consiglio regionale della Campania. Dice che sarà leale e non farà mancare il suo apporto a Stefano Caldoro ma non vuole vedere Matteo Salvini nemmeno col cannocchiale. Dunque, dopo i voti di Aldo Patriciello e Flora Beneduce che sosterranno entrambi Vincenzo De Luca, una parte dei consensi dei Cesaro sicuramente verrà meno al centrodestra nella popolosissima area Nord di Napolì. De Luca e Salvini – non stupisca che siano formalmente uno di centrosinistra e uno di centrodestra – cercheranno di cannibalizzare quel consenso.
Questo è il quadro del consenso, quello strano e intenso flusso di voti che come lava di vulcano si sposta platealmente o sottoterreno. Poi c'è il frame narrativo: chi è contro chi? Caldoro è il politico più preparato per sfidare De Luca: è stato presidente della Regione Campania, ha una esperienza di governo nazionale e soprattutto non è considerato intrattabile come l'attuale governatore. Caldoro ha un problema: non riesce a ‘sfondare' come il suo avversario, il vecchietto iracondo e feroce pieno di epiteti per tutti che l'Italia ha imparato a conoscere durante l'emergenza Coronavirus.
Matteo Salvini in questo potrebbe essere il vero contraltare mediatico di De Luca: è social, è aggressivo, è capace di imporre i suoi temi in agenda, da quelli più futili a quelli decisivi. Roba che non sposta il voto di clientela ma che è capace di attrarre ad esempio quello orfano del M5s che confluirà altrove e vuole solo scegliere tra "uomini forti" e promesse da svendita.
Dunque immigrati, sicurezza, governo amministrativo: per la prima volta il più leghista dei politici della Campania si scontra col più leghista tra i leghisti. Quella di Matteo Salvini non è solo una partita locale: cannibalizzare Forza Italia in Campania e incassare una paccata di voti significa spazzar via le ombre sulla leadership nazionale offuscata da Luca Zaia. L'occasione l'ex vicepremier ce l'ha: inizia dal litorale Domizio, una polveriera tra camorra e complessa convivenza tra italiani e immigrati. Il suo frame narrativo perfetto. Non esiterà ad alzare pressione e temperatura di un calderone pronto ad esplodere.