Il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, si è recato a Napoli il 2 ottobre scorso. Entro l’indomani avrebbe dovuto rispondere a un’interrogazione parlamentare presentata da alcuni deputati del Movimento 5 stelle, suoi alleati di governo, che chiedevano le sue intenzioni di reazione alla “crescita esponenziale di fenomeni di criminalità nei territori di Napoli, nei quartieri di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli interessati da quotidiani episodi di delinquenza e da recenti cruente aggressioni alle forze dell'ordine”. Si trattava di una interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro degli Interni, su cui, secondo l’articolo 134 del Regolamento della Camera, il ministro avrebbe dovuto far pervenire risposta entro venti giorni. Ma nessuna risposta è arrivata da Salvini.
Eppure il problema è grave ed esteso, non riguarda solo il rione Vasto che merita le attenzioni della destra per via della massiccia presenza di immigrati. Come sottolineato anche nell’interrogazione parlamentare le cosiddette ‘stese' «rappresentano, ormai, non più episodi rari e isolati, ma costituiscono piuttosto espressione di pericoli costanti che ricadono negativamente sulla città e sulla sicurezza dei cittadini che vivono nella paura, invocando aiuti da parte delle istituzioni». Che siano camorra o sue imitazioni, la realtà dei quartieri di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli vede tentativi di riscatto sociale posti costantemente a rischio da violenze, sparatorie, incendi dolosi per intimidire e affermare il controllo di gruppi criminali sul territorio.
Qual è l’interesse di Salvini, ministro degli Interni, al tema? Quali sono i suoi progetti contro la camorra? E dov’è l’attenzione ai quartieri ostaggio della criminalità? Nella giornata a Napoli, come Ministro degli Interni, Salvini non è stato a Barra, né a San Giovanni a Teduccio, né a Ponticelli, così come in venti giorni non ha trovato il tempo per dare una risposta all’interrogazione parlamentare sui problemi criminali della zona. E l’assenza, fisica e istituzionale, su Napoli est non è che un sintomo della strategia politica di Salvini rispetto alla criminalità organizzata: dopo non aver nemmeno citato la lotta alla mafia nel programma elettorale e mentre le misure di riforma del suo decreto sicurezza mettono a rischio l’antimafia sociale, il ministro Salvini non riesce nemmeno a garantire attenzione alle domande di parlamentari che sostengono il suo governo, né si sente in dovere di mostrare vicinanza alla popolazione dell'area Orientale.