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San Giorgio, proiettili al sindaco gay: “Dimettiti o faremo del male alla tua famiglia”

Assurdo e sconcertate episodio di omofobia a San Giorgio a Cremano, dove il sindaco arcobaleno Giorgio Zinno ha ricevuto una lettera di minacce: “Gay di m…, dimettiti o faremo del male a te e alla tua famiglia”, con due proiettili inesplosi accanto. Indagano i Carabinieri, lui replica: “Vigliacchi, non mi farò condizionare”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano.
Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano.

Incredibile e sconcertante episodio di omofobia quello avvenuto a San Giorgio a Cremano, alle porte di Napoli. Il sindaco della cittadina vesuviana, Giorgio Zinno, ha infatti ricevuto minacce e proiettili da parte di ignote, che hanno fatto capire chiaramente le loro intenzioni. "Gay di mer…, dimettiti o facciamo del male a te e alla tua famiglia". Il tutto, con allegato due proiettili magnum di quattro millimetri.

Una minaccia sconvolgente, recapitata venerdì mattina, ma di fronte alla quale il sindaco non ha abbassato la voce. Immediatamente, infatti, ha presentato denuncia ai Carabinieri, che hanno aperto le indagini a trecentosessanta gradi per trovare i colpevoli di un gesto così allucinante, tanto più perché la vittima non è un ragazzino indifeso vittima dei bulli di paese, ma addirittura il primo cittadino, e dunque una persona pubblica che non ha mai nascosto (anzi, tutt'altro) la sua scelta di vita.

"Ringrazio tutti gli amici che mi stanno dando solidarietà e vicinanza in tutti i modi", ha scritto su Facebook il sindaco di San Giorgio a Cremano, in seguito ai tanti messaggi di solidarietà ricevuti, "Grazie a tutti. Dei poveri vigliacchi non potranno mai condizionare la mia azione amministrativa, le mie scelte politiche, né le mie scelte di vita. Sono fiducioso nelle Forze dell’Ordine. Andiamo sempre avanti!". Qualche tempo fa, proprio Giorgio Zinno scrisse un lungo post in cui si diceva "perplesso" dalle dichiarazioni del neo-ministro della famiglia Fontana, che aveva parlato di difesa "esclusiva" di famiglia "tradizionale". Anche all'epoca, il primo cittadino di San Giorgio a Cremano non esitò a replicare: "La mia famiglia esiste", riferendosi all'unione con il suo compagno, "dal ministro, parole omofobe". E pubblicò una splendida foto di lui ed il suo compagno con tanto di "arcobaleno".

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