San Giuseppe Vesuviano, sequestrata e violentata, si lancia dal balcone per scappare
Sarebbe stata attirata con uno stratagemma in un'abitazione vuota, lì sarebbe stata violentata e sarebbe svenuta durante lo stupro. Al suo risveglio si sarebbe accorta di essere stata chiusa in casa e, per scappare, si sarebbe calata dal balcone con delle cinghie, cadendo rovinosamente al suolo. È la versione che ha raccontato alle forze dell'ordine una donna di 67 anni, russa, in Italia senza permesso di soggiorno, che si trova attualmente ricoverata in prognosi riservata all'ospedale di Castellammare. L'episodio risale alla serata di domenica, quando la donna è stata soccorsa e accompagnata in ospedale.
Sulla ricostruzione sono in corso indagini dei poliziotti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, guidato da Maurizio D'Antonio, che sono intervenuti in ospedale e hanno ascoltato la versione della donna. Sulla vicenda, però, ci sono ancora diversi punti da chiarire. La vittima non è stata in grado di fornire indicazioni precise per risalire all'identità dell'uomo che l'avrebbe aggredita, né di spiegare in che modo sarebbe stata attirata in trappola; si tratterebbe, secondo alcune informazioni raccolte dalla polizia, di un cittadino nordafricano, presumibilmente marocchino.
La casa dove sarebbe stata segregata la donna, e da cui sarebbe caduta, si trova in via Auricchio, nei pressi di piazza Garibaldi, a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli; l'appartamento è stato controllato ma non c'è traccia dell'uomo indicato dalla 67enne. La donna resta al momento ricoverata in ospedale per le ferite riportate durante la caduta, mentre proseguono gli accertamenti sulla sua ricostruzione.