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San Paolo, convenzione pronta, ma il Comune frena: “Il Napoli versi 3 milioni di tassa sui rifiuti””

Il documento è pronto, ma deve essere approvato anche dal consiglio comunale. Il Calcio Napoli avrà il San Paolo in concessione per 5 anni, per 835mila euro all’anno. Ma, prima di firmare, il Comune ha chiesto alla società di saldare i fitti arretrati delle ultime due stagioni e la tassa sui rifiuti.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Napoli sta per blindare lo stadio San Paolo. Con la nuova convenzione d'affitto con il Comune, il club azzurro potrà giocare nello stadio di Maradona, appena ristrutturato per le Universiadi, per i prossimi 5 anni (2018/2019-2022/2023), rinnovabili di altri 5, fino al 30 giugno 2028. Il prezzo del canone proposto da Palazzo San Giacomo sarà di 835mila euro all'anno, più altri 91mila euro di incassi dai tabelloni pubblicitari. Il Comune potrà continuare a usare lo stadio per concerti e spettacoli vari. A Carico del Calcio Napoli manutenzione ordinaria e straordinaria, come la pulizia dell'impianto.

Tutto pronto per partire, allora? Non ancora. La Convenzione per diventare operativa deve prima passare in consiglio comunale, dove l'arrivo è previsto nell'ultima settimana di giugno. Poi essere notificata al Calcio Napoli per la firma, che il Comune auspica arrivi prima dell'avvio della nuova stagione agonistica.

Ma c'è un altro “però”. Prima di essere firmata, il Comune ha chiesto al Club partenopeo di saldare tutte le pendenze arretrate, dai fitti alla Tarsu, la tassa sui rifiuti non ancora versata. Lo stadio, infatti, da due anni è usato dal Napoli in assenza di una convenzione firmata. Praticamente è stato affittato a giornata in occasione di ogni partita casalinga. C'è quindi un arretrato che dovrebbe essere saldato che ammonta a circa 3 milioni di euro.

«Nel Comune di Napoli c’è una regola semplice – spiega l'assessore allo Sport Ciro Borriello – che non puoi ottenere una concessione se non metti a posto tutto il vecchio. Se ci sono delle pendenze, devi prima saldarle e poi puoi firmare la convenzione. Al momento ci sono arretrati per due stagioni 2016-2017 e 2017-2018 che ammontano a circa 3 milioni di euro. In questa città qualsiasi cittadino che deve ottenere un servizio del Comune se non paga non lo può ottenere».

Quindi, come si fa?

«In primo luogo bisogna pagare la Tarsu – prosegue Borriello – Perché essere in regola con il pagamento dei tributi comunali è un requisito indispensabile previsto dal cosiddetto Programma 100 per poter firmare qualsiasi atto col Comune. Al momento questa condizione col Calcio Napoli non c'è. E poi c’è il diritto di convenzione, cioè deve pagare due stagioni con la modalità della domanda individuale, ossia dell'affitto a giornata. La cifra è già stata notificata mesi fa alla società, attraverso una diffida. Quando va in consiglio la Convenzione? Dovrebbe andarci nella settimana tra il 24 e il 28 giugno. Vogliamo arrivare alla nuova Convenzione firmata prima della nuova stagione».

Cosa succede se il Napoli non firma?

«Se non firma – conclude Borriello – il Napoli giocherà a domanda individuale. Ma le convenzioni vengono fatte da due parti. Sono un contratto bilaterale. E gran parte del contenuto di questa proposta è stato fatto in accordo col Calcio Napoli. Quindi la società è al corrente di tutto il documento».

Tra le altre novità della nuova convenzione ci saranno anche le spese per la Polizia Locale impiegata per vigilare durante le partite all'esterno dello stadio che saranno a carico del Club. «Lo prevede la nuova norma nazionale – incalza l'assessore – andata in vigore quest'anno. I costi per l'ordine pubblico sono a carico dei Club».

La Convenzione finale, ad ogni modo, potrebbe subire ancora qualche modifica rispetto al testo approvato dalla giunta de Magistris. In consiglio comunale infatti potrebbero arrivare degli emendamenti, ad esempio sulle quote di biglietti omaggio da riservare alle scuole o alle persone meno abbienti.

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