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Sanremo 2018

Sanremo 2018, la Napoli di Avitabile e Servillo all’Ariston: “Cantiamo per gli invisibili”

Napoli tra le protagoniste del Festival di Sanremo 2018 grazie a “Il coraggio di ogni giorno”, brano presentato da Enzo Avitabile in coppia con Peppe Servillo, cantato in parte in italiano e in parte in dialetto: “È una canzone napoletana nell’anima, con quell’apocundria che ci accompagna. La dedico a tutti i nessuno e al valore dell’uomo comune che combatte ogni giorno”.
A cura di Ida Artiaco
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Peppe Servillo e Enzo Avitabile (Facebook).
Peppe Servillo e Enzo Avitabile (Facebook).
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Si intitola "Il coraggio di ogni giorno" la canzone che Enzo Avitabile, accompagnato da Peppe Servillo, ha presentato in gara alla 68esima edizione del Festival di Sanremo, in programma dal 6 al 10 febbraio 2018. Un pezzo di Napoli, dunque, ha già conquistato il palco del teatro Ariston e quello del pubblico da casa. E la dedica del brano non poteva che essere proprio per la città partenopea e in particolare per Scampia, il quartiere dove il cantautore è nato e cresciuto."Scampia – ha dichiarato Avitabile alla stampa alla vigilia della kermesse – è la mia terra, la mia casa madre, punto di partenza e di ritorno ma in questo caso è un luogo dell'anima ed un omaggio a tutte le periferie. Quello che è centrale, come sempre nella mia musica, è il viaggio e le contaminazioni che comporta. I miei occhi possono arrivare ad un mare di gente".

Il brano sanremese dell'inedito duo è stato scritto in italiano con solo due frasi pronunciate in dialetto napoletano, "Lauda lu mare e tienete a terra. Luce fa juorno ‘e sera", cantano i due, a differenza di altri partenopei che negli ultimi anni avevano partecipato al Festival della canzone italiana utilizzando proprio la lingua della quotidianità, come nel caso di Nino D'Angelo. Ma c'è un motivo. "Non è il dialetto a dare garanzia di napoletanità – ha evidenziato Avitabile -, la mia musica ha sempre un mood in parte napoletano e un suono mediterraneo. Questo è un pezzo world ma è fortemente napoletano nello stato d'animo. C'è sempre un po' di apocundria, quell'amaro dolce che ci accompagna. E d'altronde ci sono testi in napoletano che non hanno niente di napoletano, come ci sono brani di Piano Daniele in italiano che sono fortemente napoletani".

In verità tutta la canzone è un inno alla città all'ombra del Vesuvio, in particolare ai più deboli e agli invisibili. "Questo nasce come pezzo autobiografico – ha sottolineato Avitabile – ma in realtà è un omaggio a tutti i nessuno, alla straordinarietà e al valore dell’uomo comune impegnato nella lotta quotidiana di arrivare a fine mese, di portare i figli all’università, per raccontare attraverso l’incrocio di suoni e gesti, l’esistenza dei ‘fuori di vista', di coloro che vivono ai margini". Il pezzo fa parte di "Pelle differente", una raccolta che rappresenta il primo best of della carriera del musicista di Marianella, che sarà disponibile alla conclusione di Sanremo 2018.

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