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Sant’Antimo, sequestrato un arsenale a tre parenti del latitante Ronga

In manette fratello, sorella e nipote del latitante, in fuga dal 2013. I due uomini sono stati tradotti a Poggioreale, la donna ai domiciliari.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Maxi-sequestro di armi a Sant'Antimo, dove i Carabinieri della locale tenenza hanno anche arrestato tre persone, tutte imparentate con il latitante Filippo Ronga. Ronga, 41 anni, è ritenuto affiliato al clan Ranucci ed è latitante dal 2013 per sfuggire all'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere. I tre arrestati sono Stefano Ronga, 37 anni (detto "chicciniello"), Rosalba Ronga, 40 anni, e Domenico Chianese, 18 anni, rispettivamente fratello, sorella e nipote del latitante. I due uomini sono stati tradotti a Poggioreale, mentre per la donna sono scattati i domiciliari. I tre sono stati arrestati con le accuse di resistenza aggravata a pubblico ufficiale (Stefano Ronga) e di detenzione illegale e ricettazione di armi da sparo e munizioni (Rosalba Ronga e Domenico Chianiese).

I Carabinieri avevano intimato l'alt ad un posto di blocco in via Primavera ai due uomini che erano alla guida di una potente Suzuki, ma non si sono fermati: a quel punto è partito un inseguimento al termine del quale sono stati fermati. Addosso al diciottenne è stata ritrovata una pistola scenica privata del tappo rosso con una cartuccia calibro 9 inserita nel caricatore, e questo ha portato alla perquisizione domiciliare, dove sono state ritrovate, nascoste in un borsone sul balcone, due fucili a pompa calibro 12 (uno dei quali con matricola abrasa), una paletta segnaletica in dotazione a un comando di forze dell'ordine del casertano già oggetto di furto nel 2016, circa 400 cartucce di vario tipo, anche per armi di calibro diverso da quelle trovate. E' stato sequestrato anche materiale per il confezionamento di cartucce, 560 grammi di polvere da sparo, ed un barattolo contenente pallini di piombo. Le armi sono infine state inviate al RIS di Roma per accertare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue e/o intimidazione.

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