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Sant’Agata dei Goti, donna ferita da un petardo a Capodanno: arrestato un carabiniere

L’uomo, risultato essere un appuntato dei carabinieri del posto, era già indagato dallo scorso 5 gennaio: il gip del tribunale di Benevento ha emesso un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari per gravi indizi di colpevolezza. La donna, raggiunta al petto da una scheggia, fu ricoverata in prognosi riservata ed operata d’urgenza.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Antonella Tuosto, la donna colpita dalla scheggia di un petardo artigianale nella notte di Capodanno. [Foto / Facebook]
Antonella Tuosto, la donna colpita dalla scheggia di un petardo artigianale nella notte di Capodanno. [Foto / Facebook]

BENEVENTO – Svolta nelle indagini sulla donna ferita da un petardo nella notte di Capodanno a Sant'Agata dei Goti, nella provincia di Benevento: il gip del Tribunale sannita ha infatti emesso un'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, su richiesta della locale Procura che ha coordinato le indagini, nei confronti di un appuntato dei carabinieri di quarantasei anni del posto. A suo carico, ha fatto sapere la procura, ci sarebbero "gravi indizi di colpevolezza", per quanto riguarda i reati ipotizzati di detenzione e porto illegale di materiale esplosivo, commessi nelle immediate vicinanze di parchi e giardini pubblici e con le aggravanti dei futili motivi, della minorata difesa nonché con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione.

L'uomo risultava già indagato dallo scorso cinque gennaio: secondo le indagini della Procura sannita, sarebbe lui il responsabile dell'esplosione che nella notte di Capodanno portò al ferimento di una donna, raggiunta in pieno petto da una scheggia di un petardo, che le è costato il ricovero in prognosi riservata ed un intervento chirurgico. Dall'acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza di un negozio, si sarebbe dunque riusciti a risalire all'identità dell'uomo, risultato essere dunque un appuntato dei carabinieri originario del posto. Dai rilievi sarebbe emerso che l'ordigno innescato dall'uomo ad una distanza di circa 8,40 metri dalla tensostruttura dove si trovava la donna, a sua volta distante 11 metri dal luogo della deflagrazione, era un ordigno "improvvisato, non convenzionale, micidiale e non classificato", come riportato dalla Procura stessa. E che, esplodendo, aveva lacerato con le sue schegge anche la copertura della tensostruttura, colpita in tre punti diversi, e sfiorandone altre, colpendo quindi la donna che poi è finita in ospedale. Nei suoi confronti, ha quindi proseguito la Procura, si procede quindi anche per lesioni colpose gravi, nonché per accensione ed esplosioni pericolose.

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