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Sant’Anastasia, anziani legati con le fascette e picchiati, presi i rapinatori

Due persone, un uomo e una donna georgiani, sono state arrestate dai carabinieri a Napoli e nell’aeroporto di Bari: sono accusate di una feroce rapina avvenuta nell’abitazione di due anziani coniugi di Sant’Anastasia. A organizzare il colpo sarebbe stata la donna, durante l’irruzione una delle vittima era stata legata con fascette di plastica e picchiata ferocemente nonostante non avesse opposto resistenza.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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I carabinieri hanno arrestato i presunti responsabili della feroce rapina avvenuta in casa di due anziani coniugi di Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, durante la quale l'uomo era stato legato e picchiato senza alcun motivo da tre persone. Si tratta di due georgiani, un uomo e una donna, che sono stati rintracciati a Napoli e all'aeroporto di Bari Karol Wojtyla; sono stati bloccati lo scorso 5 febbraio dai militari del NORM della Compagnia di Castello di Cisterna e della stazione di Sant'Anastasia, in esecuzione di una ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, nell'ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola. I due, un uomo e una donna, sono accusati di lesioni personali in concorso e pluriaggravati.

Le due vittime, entrambe ottantenni, erano state sorprese dall'irruzione di almeno tre persone. L'uomo, che non aveva opposto nemmeno la minima resistenza, era stato ugualmente immobilizzato, legato con fascette e picchiato selvaggiamente. Uno dei componenti del gruppo, anche lui georgiano come gli altri due, era stato già arrestato ed è accusato degli stessi reati. Secondo la ricostruzione a organizzare la rapina era stata la donna, che conosceva le due vittime e aveva già avuto accesso alla loro abitazione: è stata identificata come ideatrice e basista e anche come esecutrice, insieme al complice.

Dopo la fuga dei rapinatori le vittime erano riuscite a liberarsi e a lanciare l'allarme alle forze dell'ordine. Le indagini erano partite proprio dalle persone più vicine alla coppia, per capire chi avesse potuto dare la "soffiata" e consentire agli altri di organizzare l'irruzione.

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