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Sara Aiello, filmata mentre moriva: l’autopsia scagiona il marito, fu morte naturale

Sara Aiello è morta per cause naturali, per una cardiopatia ereditaria congenita. È la conclusione a cui è giunto il pool di esperti dopo l’autopsia sul corpo della donna, deceduta nel 2015 e riesumata a gennaio 2020 in seguito ai sospetti della famiglia, che aveva avanzato l’ipotesi di un avvelenamento col cianuro. Scagionato il marito, accusato di non avere fatto il possibile per salvarla, e i tre medici che l’avevano in cura.
A cura di Nico Falco
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Sara Aiello morì per cause naturali, stroncata da una cardiopatia, non ci sono stati errori medici e ancora meno regge l'ipotesi, ventilata dalla famiglia, di un avvelenamento col cianuro. È la conclusione a cui è giunto il pool di esperti nominato a dicembre scorso dal Tribunale di Torre Annunziata per fare luce sul decesso della 36enne, avvenuto il 3 giugno 2015 nella sua abitazione di Pompei, in provincia di Napoli. Il caso era stato riaperto un anno fa, quando il padre, morto di recente, aveva denunciato i suoi sospetti su quella morte.

Il gip aveva chiesto una nuova perizia sulla base delle dichiarazioni della famiglia, facendo riesumare il cadavere della 36enne nello scorso gennaio, e nel registro degli indagati erano stati iscritti il marito e tre medici che l'avevano avuta in cura nelle settimane precedenti. In particolare, era emersa la circostanza di un video, girato dal marito durante l'ultima crisi, quella che si rivelò fatale: fu fatto su indicazione del neurologo che aveva in cura la donna per capire di quale patologia si trattasse. Proprio questo video era stato al centro delle indagini, legato all'accusa per il marito di averla filmata mentre moriva senza fare nulla per aiutarla. Secondo i consulenti in quei momenti Sara era già in arresto respiratorio, ma soltanto un occhio esperto avrebbe potuto accorgersene e non scambiare quella crisi per una come le altre; il marito chiamò il 118 quando si rese conto della gravità della situazione ma i sanitari, che pure impiegarono solo pochi minuti per raggiungere l'abitazione, arrivarono quando la 36enne era già morta.

L'autopsia ha chiarito che Sara Aiello è morta per una cardiopatia ereditaria congenita, a cui si era associata una presunta patologia epilettica. Gli esami hanno escluso le responsabilità del neurologo che le aveva prescritto il Tegretol, un farmaco anticonvulsivante che viene solitamente sconsigliato a chi ha problemi di cuore: dalle precedenti analisi non erano emerse patologie cardiache ed è stato verificato che l'assunzione non ha nessun nesso col decesso. Smentita anche la terribile ipotesi dell'avvelenamento col cianuro: dai campioni analizzati le uniche tracce emerse sono quelle del Tegretol.

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