“Sbagliato chiamarla Terra dei Fuochi”. E dunque? La lotta è finita?
È arrivato nella serata di ieri nella parrocchia di San Paolo, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti per prendere parte al convegno organizzato sull'enciclica di Papa Francesco "Laudato Si". Non una parrocchia come tante, ma quella simbolo della battaglia contro la Terra dei Fuochi. Quella in cui si sono celebrati i funerali di tanti, troppi giovani ragazzi e ragazze, spesso bambini morti prematuramente di tumore. Malattie rispetto alle quali nessuno più può escludere il fattore dell'inquinamento ambientale per spiegarne la diffusione altissima tra le provincie di Napoli e Caserta. Il parroco è padre Maurizio Patriciello. Tra gli ultimi funerali nella Terra dei Fuochi c'è stato quello di Gaetano alla fine del mese di maggio. "Quante promesse in tempo di elezioni!" scriveva su Facebook Patriciello quel giorno, ed ancora: "I nostri morti chiedono giustizia. I vivi chiedono i diritti che son dovuti a tutti. Diritto al lavoro che non c’è. Diritto al respiro che ci viene negato. Diritto alla salute che ci viene rapinata". Il parroco di Caivano ad ogni funerale dal pulpito ha sempre urlato contro lo Stato ed il governo responsabili di non fare abbastanza. Ieri sera il governo di Matteo Renzi nella persona di Galletti, è andato in quella stessa Chiesa da dove durante i funerali veniva attaccato dal parroco.
Ed allora ti aspetti che la le persone sfoghino la loro rabbia davanti ai lutti di questi mesi, ti aspetti che il dolore per un territorio dove le bonifiche sembrano un miraggio lontano ed il diritto alla salute resta un diritto negato si trasformi in affermazioni dure, in un confronto in cui venga chiesto conto al governo. Ed invece non si è visto nulla di tutto ciò. Galletti è stato accolto dai sorrisi ossequiosi del parroco di Caivano ed ha risposto con poca voglia, come dimostrano le nostre immagini, alle domande dei giornalisti. Infine appena entrato in Chiesa è stato accolto da applausi scroscianti. Ed ancora gli applausi hanno accompagnato la presentazione di Galletti fatta da Patriciello. Una sorta di standing ovation. Ma per cosa? Per un ministro che lo scorso mese di marzo sostenne che "La Terra dei Fuochi non esiste più" e che alle telecamere di Fanpage.it ha ribadito che "È sbagliato parlare di Terra dei Fuochi"? Come si fa a chiedere di agire in fretta, dare risposte concrete sulle bonifiche ed il diritto alla salute, accusare la politica di "Fare promesse elettorali" e poi accogliere gli stessi contro cui ci si scaglia con il tappeto rosso ed applausi scroscianti? Tutto rischia di assumere i contorni di una farsa. Il governo procede con l'ormai palesemente obsoleto strumento della legge 6, "la legge dei fuochi" che sta mappando il territorio senza però entrare nel merito delle bonifiche. Al tempo stesso il ministro della Salute di Beatrice Lorenzin in tre anni di governo non ha mai affrontato con alcun provvedimento il dramma del diritto alla cura per i cittadini della Terra dei Fuochi.
E gli attivisti? Ieri sera a Caivano erano in pochi, sono stati all'esterno della Chiesa per la maggior parte del convegno. Occhi bassi e più di qualche mugugno. Alcuni si daranno appuntamento in occasione del prossimo Consiglio regionale Campania del 9 luglio per ricordare al presidente Vincenzo De Luca che la Terra dei Fuochi brucia ancora e chiedere interventi urgenti su bonifiche e diritto alla salute. Da un lato uno dei simboli di questa battaglia, che ha scosso il territorio campano, abbraccia il ministro che sostiene "Che è sbagliato parlare di Terra dei Fuochi" dall'altra gli attivisti vanno a ricordare alla politica che "La Terra dei Fuochi brucia ancora". In quella Chiesa hanno già sfilato tanti "ex": Andrea Orlando ex ministro all'Ambiente, Nunzia De Girolamo ex ministro dell'Agricoltura, Stefano Caldoro ex presidente della Regione Campania – ed in quel caso le voci di protesta che colpirono anche il parroco di Caivano non furono poche – ed infine, l'attuale Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Come diceva un vecchio saggio :"Sembra che tutto si presenti due volte, una come tragedia e una come farsa".