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Scampia, roghi tossici dal campo rom: cittadini barricati in casa

Tra Scampia e Melito, zona Nord di Napoli, un grosso incendio visibile a occhio nudo, che genera una densa colonna di fumo nero e carico di inquinanti. Francesco Emilio Borrelli: “Da tempo segnaliamo il pericolo di una nuova stagione di emergenza per i roghi tossici, complice la temperatura torrida di questi giorni. Occorrono misure straordinarie di controllo e monitoraggio”.
A cura di Redazione Napoli
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Da Scampia a Melito, cittadini barricati cittadini barricati in casa per non respirare veleni provenienti dal campo rom della zona a Nord del capoluogo. Lì si sta sviluppando in queste ore un grosso incendio visibile a occhio nudo, che genera una densa colonna di fumo nero e carico di inquinanti. A darne notizia è il consigliere regionale ecologista Francesco Emilio Borrelli: “Da tempo segnaliamo il pericolo di una nuova stagione di emergenza per i roghi tossici, complice la temperatura torrida di questi giorni. Occorrono misure straordinarie di controllo e monitoraggio”.  “Chiediamo la massima attenzione su questo fenomeno – prosegue Borrelli – affinché questa estate non si aggravi la già complicata situazione igienico sanitaria in diversi comprensori di Napoli e provincia. Chi brucia i rifiuti è un criminale che attenta alla salute pubblica, e così deve essere trattato”.

Il presidente della Municipalità VIII, Apostolos Paipais, ha annunciato un esposto in Procura. "Come Municipalità  lunedì sporgeremo l'ennesima denuncia, presso la Procura della Repubblica di Napoli, allegando i nuovi verbali dell'Asl distretto 28 e dell'Asl Na1. Abbiamo segnalato, in questi giorni, in questi mesi e nell'ultimo triennio, il forte pericolo di incendio, derivante dalla presenza di cumuli di rifiuti, adiacente al campo rom di Scampia e alla scuola Alpi – conclude – Risultato? Stamattina un altro incendio. Aspettiamo un altro vasto rogo come quello divampato 2017 nel campo rom?".

Lo studio su Terra dei Fuochi e tumori

Di recente è stato presentato a tal proposito uno studio, l'ennesimo, che conferma la correlazione tra l'incidenza di tumori e la vita nelle zone della cosiddetta Terra dei Fuochi, tra discariche di rifiuti pericolose e roghi tossici. Si tratta della fase preliminare del report sulle indagini sanitarie condotte nella Terra dei Fuochi dall'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione proprio con la Procura di Napoli Nord. L'indagine ha preso in esame 38 comuni inscritti fra le province di Napoli e Caserta: qui, sono 2.767 i siti di smaltimento dei rifiuti, controllati oppure abusivi (in 653 di questi sono avvenute combustioni di rifiuti). Questo si traduce nel fatto che circa 354mila cittadini, pari al 37 percento della popolazione che abita i 38 Comuni, vive nel raggio di cento metri da almeno uno di questi siti. Ai siti di stoccaggio sono stati assegnati indici di pericolosità che tengono conto della natura dei rifiuti, delle caratteristiche dell'area e della potenziale possibilità di contaminazione del suolo, dell'aria e delle falde acquifere.

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