Guardie armate negli scavi di Pompei, per tutelarli dall'emergenza terrorismo? È una ipotesi che si sta valutando seriamente. In pratica si pensa ad una totale riorganizzazione degli ingressi "Con guardie armate, metal detector e anche l'esercito", come già avviene in molti luoghi sensibili a partire dal Colosseo "sia per tutelare i visitatori sia per gli scavi". Lo annuncia al forum dell'agenzia di stampa Ansa Massimo Osanna, direttore del Parco archeologico: "Dobbiamo organizzarci bene – dice – anche per non creare code e ingorghi alle entrate, che costituirebbero esse stesse un obiettivo per eventuali attentati".
A Pompei ogni anno c'è un flusso di 3,5 milioni di persone "che – spiega Osanna – stanno salendo anche del 10 per cento mensilmente. Gli ingressi vanno adeguati, serve una riorganizzazione ed un adeguamento agli standard internazionali. La prossima settimana andranno in vigore i monitor con tutte le informazioni necessarie. Serve un approccio globale, stiamo lavorando sul sistema dei braccialetti, per uscire e per entrare e che siano per i disabili. Vogliamo fare un pacchetto di fruizione per i visitatori e pubblicarlo per l'autunno. La prima sperimentazione entrerà in vigore a fine estate 2018". "La questura ci chiede di evitare i bagagli – ha spiegato – ma non è così facile, sono temi complicati e ci vuole sinergia istituzionale per ottenere i risultati".