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Scomparso nei vicoli del Pallonetto, la famiglia di Salvatore Tarantino: “Chi sa parli”

Il 2 dicembre 2015 Salvatore Tarantino, 24enne proprietario di un noto bar si via Santa Lucia, sparisce dopo aver parcheggiato la sua Clio all’incrocio con via Sempione. In tasca i soldi dell’affitto del bar. Il telefonino aggancia per l’ultima volta la cella del quartiere Pallonetto, poi il silenzio. Dopo cinque anni la moglie, all’epoca in procinto di partorire la loro seconda bimba, non si dà pace: “Si è fidato di qualcuno e gli hanno testo una trappola: chi sa parli”.
A cura di Redazione Napoli
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"Il 26 novembre 2018 avremmo fatto 7 anni di matrimonio, 7 anni da quella promessa che non ci saremmo più lasciati e qualcuno l'ha fatta svanire nel nulla". Sono parole cupe quelle che Giusy affida a Fanpage.it. La giovane mamma di tre figli, da cinque anni ha perso le tracce di suo marito Salvatore Tarantino, scomparso il 2 dicembre 2013 nel cuore di Napoli, mentre lei era in attesa della loro seconda bimba.

La scomparsa

Salvatore, allora 24enne proprietario di un noto bar di via Santa Lucia, quel mercoledì di cinque anni fa ha fatto perdere le sue tracce proprio nella strada a due passi dal lungomare. Ha parcheggiato l'auto in corrispondenza delle scale del quartiere Pallonetto, a via Santa Lucia, dove era venuto a riscuotere l'affitto dai titolari cui aveva dato in gestione il bar, dopo averlo fatto si è incamminato per via Sempione e si è dileguato tra le stradine che si inerpicano verso Monte di Dio. Il suo cellulare, rimasto acceso fino a tarda sera, ha agganciato le celle del Pallonetto finché non ha smesso di trasmettere il segnale. Che fine ha fatto Salvatore? Sia Giusy che sua suocera Carla, sono convinte che qualcuno tra i vicoli dello storico quartiere partenopeo, gli abbia fatto del male. Il ragazzo aveva con sé i soldi dell'affitto, mentre in auto, una Clio dicolore grigio parchieggiata all'incrocio con Via Sempione, aveva lasciato il borsello vuoto.

Svanito nei vicoli del ‘Pallonetto'

La scomparsa è stata denunciata immediatamente prima al commissariato di Cercola, alle porte di Napoli, dove la famiglia si era trasferita e poi al commissariato di zona nel quartiere San Ferdinando. Salvatore è stato cercato ovunque, tutte le piste sono state vagliate, compresa quella dell'allontanamento volontario, presto scartata come inverosimile. Salvatore aspettava con gioia la nascita della seconda bimba, nata poi un mese dopo la sua scomparsa, amava la sua famiglia ed era molto impegnato a gestire le attività commerciali di famiglia: il bar di Calata San Marco, e quello di via santa Lucia. "Salvatore non ci avrebbe mai lasciati, spesso si lamentava di come funzionano le cose in Italia e averebbe voluto andare a vivere all'estero, ma voleva farlo con tutti noi", dice Giusy. Dello stesso avviso anche mamma Carla, che così dice a Fanpage.it: "Mio figlio era un gran lavoratore e un ragazzo per bene, anche in commissariato sono convinti che qualcuno gli abbia fatto del male. Eppure qualcuno deve sapere, che parli".

Minacce di morte: "Se non ci paghi ti spariamo"

Carla ci fa intendere che proprio intorno alle attività di famiglia ruota il movente di un ipotetico gesto violento ai danni di Salvatore. "Avevamo avuto problemi con alcuni soggetti" dice Carla "e qualcuno pretendeva soldi da mio figlio". Dopo la scomparsa, infatti, Giusy ha parlato in tv di un episodio violento andato in scena proprio a casa di Salvatore, che all'epoca abitava proprio in via Santa Lucia, dove due uomini erano venuti a chiedere del denaro al giovane imprenditore. "Nel mese di agosto 2013 mio marito aveva sporto denuncia per un episodio di tentata estorsione avvenuto due mesi prima. Di prepotenza presero mio marito e con lui si chiusero in camera da letto. Sentivo urlare i due e minacciare mio marito che se non gli avessero dato i soldi, gli avrebbero sparato. Non abbiamo sporto subito denuncia perché avevamo paura". La soluzione del giallo sembra essere chiara, eppure, se qualcuno ha fatto del male a Salvatore, dov'è il suo corpo? Il mare, distante poche centinaia di metri, non lo avrebbe restituito? Secondo il suo cellulare Salvatore si è fermato nei vicoli del Pallonetto, gli stessi in cui ha abitato ed è stato minacciato. Si è incamminato in quei vicoli per consegnare a qualcuno i soldi appena riscossi dell'affitto e forse con il suo ‘creditore' qualcosa non ha funzionato? Restano solo ipotesi perché, sfortunatamente, le indagini ufficiali non hanno mai evidenziato alcuna pista concreta.

Una lettera per Salvatore

Oggi Giusy si è costruita una nuova famiglia, ha trovato un nuovo compagno e ha dato un fratellino ai figli di Salvatore. Nonostante la sua vita sia andata avanti Giusy non smette di pensare all'uomo che il destino le ha strappato via con la forza e a cui ha scritto una struggente lettera, che ha deciso di affidare a Fanpage.it:

Sono passati cinque anni dalla tua assenza, solo sul viso dei nostri piccoli ci rivedo ancora insieme ormai. Eri un uomo gigante, ma quel giorno ti sei fatto piccolo dinanzi a persone di cui forse tu ti fidavi e non avresti dovuto… forse ti hanno teso una trappola e non te lo aspettavi. Avevi un cuore grande, con la tua scomparsa hai sconvolto tutti, un mistero è stato, ma anche se non sei qui fisicamente, nel mio cuore c'è sempre un posto per te, anche fra mille anni. Purtroppo l'Italia è terra bruciata e viviamo in un mondo di corrotti. Dopo cinque anni nemmeno una traccia, hanno archiviato il caso. Per me la speranza è l'ultima a morire. Quando vuoi io sono qua, ti aspetto. Il 26 novembre 2018 avremmo fatto 7 anni di matrimonio, 7 anni da quella promessa che non ci saremmo più lasciati e qualcuno l'ha fatta svanire nel nulla.

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