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Scoperto il tesoro della camorra: 2 milioni in banconote nascosti nel muro

La maxi-operazione avvenuta a Castellammare di Stabia in mattinata ha portato a tredici arresti, di cui nove tradotti in carcere e quattro ai domiciliari. Secondo gli inquirenti, vi era una sorta di alleanza tra clan per richiedere il pizzo a commercianti, professionisti ed imprenditori. All’interno dell’intercapedine di un’abitazione recuperati anche circa due milioni e mezzo di euro in banconote.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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NAPOLI – Un vero e proprio tesoro, consistente in due milioni di euro in banconote nascoste in un'intercapedine di un appartamento, quello ritrovato dai carabinieri durante l'operazione di stamane, mercoledì 5 dicembre, a Castellammare di Stabia, e che ha portato a tredici ordinanze di custodia cautelare (nove in carcere, quattro ai domiciliari). Tutti ritenuti essere appartenenti ad organizzazioni camorristiche che si erano spartite il territorio in una sorta di alleanza trasversale, che consentiva loro di riscuotere il pizzo a commercianti, imprenditori e professionisti.

I soldi recuperati dai Carabinieri, pari a due milioni e mezzo di euro.
I soldi recuperati dai Carabinieri, pari a due milioni e mezzo di euro.

Secondo quanto accertato dalle indagini che hanno portato alle misure cautelari eseguite stamattina, si tratterebbe di una spartizione del territorio operata da soggetti ritenuti affiliati ai clan D'Alessandro e Cesarano, operanti nel territorio di Castellammare di Stabia, al clan Di Martino, che invece controlla Gragnano, ed il clan Afeltra, che invece opera a Pimonte ed Agerola. Tutti alleati, secondo le indagini, per imporre il pizzo alle rispettive zone controllate. I tredici indagati devono dunque rispondere di estorsioni, episodi di violenza privata e violazioni in materia di armi ed esplosivi, aggravati dal metodo e/o dalla finalità mafiosa. I fatti contestati sarebbero avvenuti nel triennio 2013-2016.

Un giro d'affari particolarmente lucroso. Nel corso delle operazioni delle forze dell'ordine, e grazie anche all'utilizzo di sofisticati apparecchi da parte della Polizia Scientifica, sono state rinvenuti infatti all'interno dell'intercapedine di un appartamento circa due milioni e mezzo di euro in banconote. Dalle indagini è anche emerso che i soggetti non esitavano a ricorrere ad intimidazioni attraverso l'utilizzo di esplosivi, come nel caso del titolare di un supermercato che, proprio per "piegarne" la resistenza, era stato minacciato con l'utilizzo di ordigni.

I soldi recuperati dai Carabinieri, pari a due milioni e mezzo di euro.
I soldi recuperati dai Carabinieri, pari a due milioni e mezzo di euro.
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