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Scosse di terremoto nell’area Flegrea tra Agnano e Pozzuoli. Almeno 30 scosse

Area Flegrea, paura per uno sciame sismico che ha portato in poche ore 30 micro scosse. Nella zona della Solfatara, segnalati numerosi eventi tellurici di piccola entità ma distintamente avvertiti dalla popolazione. Le magnitudo sono tra 1.0 e 2.3 scala Richter una profondità molto ridotta, circa 1-2 chilometri.
A cura di Redazione Napoli
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Scosse di terremoto di piccola intensità ma piuttosto superficiali dunque distintamente avvertite dalla popolazione sono state segnalate nella zona Flegrea tra Agnano e Pozzuoli. Sui gruppi Facebook che raccolgono opinioni e informazioni nella cosiddetta ‘Terra del Fuoco‘ chiamata così dalla notte dei tempi proprio per la presenza di numerosi vulcani (è lì che insiste il vulcano sommerso più grande d'Europa) ci sono numerose segnalazioni in tal senso che si concentrano tra il rione Toiano, via Pisciarelli e Agnano, quindi la zona della Solfatara. Tutti descrivono scosse di breve entità ma avvertite chiaramente. E molte persone si dicono preoccupate per un possibile sciame sismico. Le magnitudo sono tra 1.0 e 2.3 scala Richter una profondità molto ridotta, circa 1-2 chilometri. Dunque scosse a bassa energia ma con ipocentro superficiale quindi bene avvertite. Secondo le strumentazioni dell'Ingv sono almeno 30 le scosse registrate a partire dalle 14.34. L'evento di maggiore energia si è verificato alle 15:09 con una magnitudo 2.4. L'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv sta monitorando costantemente la situazione.

Ulteriori segnalazioni sono arrivate da via Campana, da Arcofelice e dal comune flegreo di Quarto, a testimonianza del fatto che l'area è circoscritta a quel perimetro ad alta sismicità del versante Flegreo.  Nel corso degli ultimi anni sono stati diffusi numerosi studi in merito alla caldera flegrea. Uno di questi, condotto da ricercatori italiani e inglesi, sostiene che l’eruzione dei Campi Flegrei potrebbe essere più vicina di quanto pensato finora. Si potrebbe verificare un’eruzione simile a quella del 1538 che portò alla formazione del cono vulcanico del Monte Nuovo. Previsioni che tuttavia Protezione Civile e Osservatorio Vesuviano giudicano catastrofiche ed eccessive rispetto agli attuali studi e agli attuali dati in possesso di chi, quotidianamente, ha il compito di monitorare le aree. Il sindaco di Pozzuoli ha inviato la cittadinanza a mantenere la calma.

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