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Scuola, vincitori di concorso, non abilitati: 200 prof campani licenziati

Sono 300 i professori di scuola secondaria, di cui 200 campani, che hanno vinto il concorso del 2016, ma non avevano l’abilitazione per l’insegnamento. Ammessi alle prove con riserva, le hanno superate, risultando vincitori su oltre 10mila candidati. Assunti nel 2018-19 dopo aver vinto il ricorso al Tar, il Consiglio di Stato ha dato loro torto e sono stati licenziati dopo 2 anni di servizio. Il Comitato: “Alcuni di noi riassunti come supplenti. Siamo vincitori di concorso. Altre sentenze vanno in direzione opposta. Il Governo ci aiuti”. Oggi l’emendamento in Senato.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sono 300 i professori di scuola secondaria, di cui 200 campani, che hanno vinto il concorso del 2016, ma non avevano l'abilitazione per l'insegnamento. Ammessi alle prove con riserva, le hanno superate, risultando vincitori su oltre 10mila candidati. Graduatoria confermata poi da un ricorso al Tar Lazio nel 2019. E sono stati assunti in ruolo con contratti a tempo indeterminato tra il 2018 e il 2019. Per due anni hanno insegnato nelle scuole italiane, la maggior parte nel Nord Italia, dove sono stati assegnati a seguito della circolare sulla mobilità. Il Miur, però, nell'aprile 2019 ha impugnato la sentenza e il Consiglio di Stato il 13 novembre scorso ha giudicato “inammissibili al concorso 2016 i docenti interessati”. E ad oggi pende il ricorso in Cassazione contro questa sentenza. Intanto, però, per i 300 “prof” sono già scattati i licenziamenti. “Abbiamo vinto un concorso pubblico superando le prove, quindi abbiamo le competenze – denuncia il Comitato docenti idonei e di ruolo suppletive concorso 2016 – Abbiamo lavorato anche durante l'emergenza Coronavirus con la didattica a distanza. Il paradosso è che alcuni di noi, licenziati in tronco dagli Uffici Scolastici Regionali, sono stati poi richiamati dagli stessi uffici per le supplenze brevi di terza fascia. Senza contare che ci sono sentenze del Consiglio di Stato per casi simili diametralmente opposte”. Oggi si giocano l'ultima chance: un emendamento di Liberi e Uguali, a firma Loredana Depretis, Vasco Errani, Pietro Grasso e Francesco Laforgia, in discussione al Senato al Dl sull'anno scolastico 2020-21 e l'Esame di Stato, potrebbe reintegrarli.

Il comitato dei Prof: “Così si penalizzano gli studenti”

Il Comitato dei Prof Idonei del 2016 è pronto a dar battaglia. “Questa situazione – scrive in una lettera al Parlamento – ha provocato danno alle scuole e agli studenti che perdono la tanto invocata continuità didattica. Molti di noi hanno fatto grandi sacrifici in questi anni: hanno rinunciato alle precedenti attività lavorative (licenziamento da tempo indeterminato, chiusura di ditte e imprese) incompatibili con il lavoro docente o hanno affrontato trasferimenti in altre zone d'Italia, spezzando affetti e contatti familiari. Abbiamo superato le prove del concorso, abbiamo le carte in regola per insegnare e lo sappiamo fare. Per il nuovo anno scolastico 2020/2021 i pensionamenti di docenti, secondo dati ufficiali, saranno 26.327 in tutte le Regioni italiane e si prefigurano 180.000 posti che andranno a supplenza in tutta Italia”. Chiedono, pertanto, che “il Parlamento riconosca nel merito il superamento del concorso docenti 2016, con il conseguente diritto a permanere, anche in coda ai docenti abilitati, nella graduatoria concorso 2016”. Intanto, altri 700 professori senza abilitazione si trovano nella stessa situazione, ma per loro i ricorsi amministrativi sono ancora pendenti.

La commissione Scuola di Napoli

“Bisogna dare una rapida risposta a queste famiglie di docenti in gran parte campani – afferma la consigliera comunale Laura Bismuto (Gruppo Misto) – Vanno subito revocati i licenziamenti. Sono vincitori di concorso pubblico”. Il caso è stato discusso ieri in Commissione Scuola al Comune di Napoli che ha lanciato un appello alle forze politiche parlamentari per il reintegro dei 300 insegnanti licenziati per effetto della sentenza del Consiglio di Stato. Una delegazione dei docenti è stata ricevuta ieri in Consiglio Comunale a Napoli. “Una vicenda assurda – viene definita in una nota congiunta della Commissione Scuola – Per di più, la sentenza del Consiglio di Stato 3536/2018 ha annullato i decreti del MIUR che richiedevano l'abilitazione, ammettendo laureati non abilitati, annullando di fatto i percorsi abilitanti e sostituendoli con i 24 Cfu”.

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