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Contromano in Tangenziale, per il dj Nello Mormile condanna dimezzata: da 20 a 10 anni

Nello Mormile, il dj che il 25 luglio 2016 andando contromano in Tangenziale uccise il passeggero che aveva in auto, la fidanzata Livia Barbato e un uomo che si trovava in auto per andare al lavoro, Aniello Miranda, ha avuto un fortissimo sconto di pena in Appello: da 20 anni di reclusione in primo grado si è scesi a 10 anni e 6 mesi.
A cura di Redazione Napoli
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Mormile con la fidanzata
Mormile con la fidanzata

Da 20 anni di carcere a 10 anni e 2 mesi di carcere: dimezzata in Appello la condanna i inflitta in primo grado a Nello Mormile, il deejay che a bordo della sua auto, all'alba del 25 luglio 2016, percorse, contromano e a vari spenti, un lungo tratto della tangenziale di Napoli di ritorno dalla zona Flegrea, provocando un devastante incidente stradale in cui persero la vita la fidanzata, Livia Barbato, e Aniello Miranda, un uomo che a bordo della sua vettura si stava recando a lavoro. Mormile, 31 anni, ha sempre riferito di non ricordare l'accaduto. In secondo grado il sostituto procuratore generale aveva chiesto 16 anni di reclusione. Secondo i periti, il deejay era sì frastornato ma sostanzialmente lucido quando girò improvvisamente con la sua Renault Clio sulla Tangenziale, iniziando una folle corsa contromano che portò, cinque chilometri dopo, a scontrarsi con l'auto di Miranda, uccidendolo sul colpo assieme a Livia Barbato. 

Nel 2015 fu il padre di Mormile, Vincenzo, a chiedere clemenza per il figlio: "Non è un mostro. Nello pagherà il suo debito con la giustizia e con la sua coscienza e per lui non sarà facile". L'uomo, residente in Liguria, intervenne dopo peraltro aver saputo di una serie di pagine su Facebook piuttosto minacciose nei confronti del figlio, gravato dell'accusa di aver spezzato col suo gesto due vite.  "Per il killer della Tangenziale di Napoli…una pagina affinché possa giungergli dal social un applauso per il gran gesto compiuto uccidendo due innocenti!". Questa è solo una delle pagine Facebook  che comparvero nei momenti immediatamente successivi e che poi furono oscurate, così come fu chiuso il profilo del ragazzo, inondato dagli insulti e dagli auguri di morte.

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