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Sequestrati centinaia di chili di salami, formaggi, mozzarelle, dolci e frutta non a norma

I carabinieri del Nas di Napoli hanno sequestrati chili di prodotti non a norma e senza documenti di tracciabilità nel corso di diverse operazioni tra Nola, Casandrino, Pomigliano d’Arco, Cercola e Casalnuovo. Diverse centinaia di chili di alimenti di vario tipo posti sotto sequestro al termine delle operazioni.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Raffica di operazioni da parte dei carabinieri del Nas di Napoli: quintali di cibo non a norma sono stati posti sotto sequestro dai militari dell'arma in diverse operazioni che hanno raggiunto diversi esercizi commerciali della Città Metropolitana di Napoli, da Cercola a Nola, passando anche per l'hinterland partenopeo. Diversi i locali in cui sono state registrate irregolarità di vario tipo, e per i quali i titolari sono stati deferiti all'autorità giudiziaria competente.

A Nola, un negozio di generi alimentari aveva ottanta chili di merce completamente priva di tracciabilità: nel dettaglio, si trattava di salami, ritagli di insaccati, uova, formaggi, mozzarelle e limoni, tutti posto sotto sequestro al termine di un'ispezione igienico-sanitaria all'interno dell'esercizio commerciale. Non è andata meglio a Casalnuovo, dove in una locale ditta che si occupa di vendita all'ingrosso di generi ortofrutticoli, i carabinieri hanno scoperto una cella frigorifera prefabbricata priva di registrazione e dei requisiti igienico-sanitari, sanzionando il titolare. Altro maxi-sequestro in una pasticceria di Cercola, dove sono stati sequestrati 95 chili di generi alimentari di vario tipo, tra cui dolci, prodotti lattiero-caseari e fragole, tutti congelati. Anche in questo caso, erano tutti prodotti privi di qualunque documento di tracciabilità. In un'altra operazione, avvenuta a Casandrino, i carabinieri del Nas hanno sequestrato 150 chili di vari insaccati stagionali, tra cui salami e pancette tese, barattoli di strutto ed insaccati sottolio, tutti pronti alla vendita all'interno di un risto-gourmet con annessa macelleria: anche in questo caso, non vi era alcuna documentazione che ne potesse garantire la tracciabilità. Infine, a Pomigliano d'Arco è stato chiusa la cella frigo di un ristorante etnico, priva dei requisiti igienico-sanitari e strutturali minimi. Sono anche stati sequestrati anche venti chili di alimenti vari tra prodotti di carne, pesce e vegetali, che erano privi di tracciabilità.

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