Serenata del neomelodico dopo la scarcerazione: “Non sei un pentito, applausi!”
"Possono dire 1.500 cose su di te, ma non che sei un pentito o un infame. Applausi!". Comincia così la dedica del neomelodico Rosario Ricci a un uomo che assiste dal balcone di casa sua. Si tratterebbe di un ex detenuto, appena scarcerato. E subito dopo il cantante chiede di far partire una canzone: "‘a società". Con tutta probabilità è quella che si trova online accreditata a un altro cantante, Gino Ferrante, e che glorifica "La società", ovvero la camorra, in cui trovano accoglienza e rifugio "gli uomini dell'omertà". In poche parole: un altro elogio alla malavita e a chi ne fa parte.
La scena ricorda da vicino quello che era successo a Pozzuoli alla fine di ottobre, quando c'era stata una festa con neomelodici per due affiliati da poco scarcerati dopo diversi anni di detenzione e ritenuti affiliati a un clan della camorra locale, il video era stato pubblicato dalla testata online Cronaca Flegrea.
Il video di Rosario Ricci è stato segnalato al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che l'ha rilanciato sui social. "Oltre alle canzoni della sua serenata – dice Borrelli – Ricci ha trovato il tempo anche per una dedica, affermando che di lui si poteva dire tutto, tranne che si trattasse di un pentito o di un infame, chiamando poi l’applauso del nugolo di persone che era assiepato poco più in là. Una vera e propria vergogna che, però, non ci sorprende. Da tempo denunciamo gli atteggiamento servili nei confronti dei delinquenti e le simpatie per una certa mentalità camorristica di alcuni esponenti del panorama neomelodico”.
"Nelle ultime settimane abbiamo ascoltato di tutto – continua Borrelli – da Anthony Ilardo che, durante ‘Non è l’Arena’, ha affermato che il camorrista è una scelta di vita che va rispettata a Rosario Ricci che chiede gli applausi per chi ha assunto degli atteggiamenti omertosi. Purtroppo questi soggetti non solo non sono disposti a prendere le distanze dai delinquenti ma sembrano dei veri e propri simpatizzanti. In questo caso, tra l’altro, viene anche meno la scusante, tanto cara ad alcuni cantanti, di non conoscere il destinatario delle loro serenate. Evidentemente, in questo caso, Ricci lo conosce molto bene”.