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Pozzuoli, festa con neomelodici per gli affiliati al clan, video acquisiti dai carabinieri

I carabinieri della Compagnia di Pozzuoli (Napoli) hanno avviato le indagini sulla festa abusiva del 31 ottobre nella zona dei “600 alloggi” di Monterusciello, per festeggiare la scarcerazione di due affiliati ai clan di camorra locali. Il sindaco Figliolia: “Disprezzo assoluto, Pozzuoli non è città di camorra”
A cura di Nico Falco
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un frame del video della festa
un frame del video della festa

I carabinieri hanno avviato le indagini sulla festa illegale, con tanto di fuochi d'artificio e concerto di neomelodici, organizzata a Pozzuoli, in provincia di Napoli, per festeggiare il ritorno a casa di due affiliati ai clan di camorra Longobardi e Beneduce, scarcerati per fine pena. I militari hanno acquisito ieri pomeriggio, 2 novembre, alcuni video girati durante i festeggiamenti per identificare i partecipanti. La festa è stata organizzata per celebrare il ritorno a casa di Giovanni Illiano, detto Fasolillo, e di Silvio De Luca, detto ‘o nanetto, che hanno scontato rispettivamente 8 anni e 10 anni di carcere.

Nella frazione di Monterusciello, nella zona popolare dei "600 alloggi", la sera di giovedì scorso, 31 ottobre, sono scese in strada un centinaio di persone, che hanno partecipato alla festa che si è conclusa con l'esibizione del neomelodico Anthony, all'anagrafe Antonio Ilardo, cantante che in zona è molto noto. Foto e video della serata sono finiti sui social e da quelli sono partite le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, per verificare eventuali violazioni delle norme del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, in riferimento a spettacoli e ordine pubblico.

Il sindaco Figliolia: "Pozzuoli non è città di camorra"

Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, ha commentato la festa con un post su Facebook.

"Pozzuoli non è una città di camorra – si legge – e provo disprezzo assoluto per chi ha voluto omaggiare il ritorno dal carcere di membri appartenenti ai clan. Loro, i camorristi, non sono nessuno, non valgono nulla. Rovinano soltanto l'immagine di una terra e di una comunità di gente perbene che lotta ogni sacrosanto secondo per affermare regole, rispetto e legalità. C'è lo Stato, ci sono le istituzioni e le nostre porte sono sempre aperte per ascoltare tutti coloro che si trovano in difficoltà. È grave e pericoloso avere come punto di riferimento gente che con la legalità non ha nulla da condividere. Ed è grave ancora di più che non si riesca a capire che in questo modo si distrugge il futuro dei propri figli".

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