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Si è ripetuto il miracolo di Santa Patrizia, la seconda patrona di Napoli

Si è rinnovato il miracolo della liquefazione del sangue della compatrona di Napoli. Il rito è stato celebrato dall’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe nella chiesa di San Gregorio Armeno, nel centro storico della città partenopea.
A cura di An. Mar.
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La santa ritratta in un dipinto
La santa ritratta in un dipinto

Il 25 agosto si è ripetuto, come vuole la tradizione, il miracolo di Santa Patrizia di Costantinopoli, copatrona della città di Napoli. Il prodigio della liquefazione del sangue della Santa, è avvenuto nella Chiesa di San Gregorio Armeno, dove si trovano le reliquie della martire. Il rito è stato celebrato dall'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe. Al termine della cerimonia ai presenti è stato permesso di rendere omaggio alla Santa baciando l'ampolla contenente il sangue, esposta da una delle suore presenti al rito in una sala oltre il chiostro. Il miracolo rappresenta, insieme a quello del più noto San Gennaro, uno degli eventi prodigiosi sui quali la Chiesa non si è ancora pronunciata.

Chi era Santa Patrizia di Costantinopoli

Secondo le fonti storiche, Patrizia sarebbe nata da una famiglia ricca e nobile di Costantinopoli, discendente dell'Imperatore Costantino al tempo dell'imperatore Costante II (668-685) che, sempre secondo le stesse fonti, tentò di imporle con la forza il matrimonio. La giovane si rifiutò lasciando la famiglia con i suoi agi e i suoi lussi, per abbracciare uno stile di vita povero nella lontana Roma, dove si rifugiò con la sua nutrice Aglaia per sottrarsi alle nozze e ricevere dal Papa la consacrazione verginale. Tornata in Oriente alla morte del padre, decise di rinunciare ad ogni pretesa dinastica per distribuire la sua eredità ai poveri. Patrizia partì quindi per la Terra Santa in pellegrinaggio. Proprio durante il viaggio, narra la leggenda tramandata, in seguito a un naufragio sarebbe finita a Napoli sull'isolotto di Megaride dove avrebbe fondato la sua prima comunità di preghiera, poco prima di morire. Le sue spoglie furono sepolte nel monastero dei Santi Nicandro e Marciano per poi essere traslate, nel 1864, nella Chiesa di San Gregorio Armeno. Al culto di Patrizia è legato il miracolo della liquefazione del sangue che, secondo la tradizione, si ripete ogni anno il giorno della festa di Santa Patrizia, il 25 agosto.

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