284 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Si lancia dal balcone a 10 anni, la psicologa: “Dobbiamo imparare ad ascoltare i figli”

Il bambino di dieci anni che ha tentato il suicidio a Battipaglia è fuori pericolo. La psicologa Bozzaotra, intervistata da Fanpage.it ha spiegato che, pur non esistendo “elementi prodromici in queste situazioni”, bisogna imparare ad ascoltare “i ragazzini e soprattutto i preadolescenti, perché è evidente che il disagio si organizzi intorno a tanti aspetti e a tanti contesti nei quali i ragazzini sono inseriti”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
284 CONDIVISIONI
Immagine

Lanciarsi nel vuoto è un gesto tra i più comuni di chi vuole togliersi la vita: e poco importa se il luogo prescelto sia un ponte o un palazzo, come nel caso del bambino di dieci anni che lunedì 29 aprile ha tentato di farlo a Battipaglia, nel Salernitano. A rendere ancora più incredibile ed assurda la vicenda è proprio la giovane età del bambino, che a dieci anni dovrebbe pensare solo a giocare e divertirsi, piuttosto che coltivare gesti che sono tipici degli adulti, quando le difficoltà della vita sono tali che a volte questo gesto viene compiuto come un tentativo di "liberarsi" del malessere che si porta dentro.

Un argomento, quello del suicidio, che da sempre è delicatissimo e che non ha "leggi" e "dinamiche" predefinite. Ma in ogni caso, niente di tutto quello che può in qualche modo riguardare chi decide di togliersi la vita può essere riscontrato in un bambino di dieci anni, undici tra qualche settimana. Un bambino che, poco prima di andare a scuola, finge di dimenticare un quaderno, torna in casa, e si lancia dal secondo piano della sua abitazione, un casolare di Battipaglia dove viveva con la madre, orfana del marito (e padre del ragazzo), scomparso appena quattro anni prima, e la nonna. I motivi del gesto non sono ancora chiari, e forse nelle prossime ore sarà lui stesso a chiarirli. Al momento il bambino è ricoverato a Salerno, all'ospedale Ruggi d'Aragona-San Giovanni di Dio, ed è fuori pericolo.

"Non ci sono elementi prodromici in queste situazioni, che sono proprio per questo improvvise". Lo ha spiegato intervistata da Fanpage.it la psicologa Antonella Bozzaotra, che ha anche spiegato che sia proprio questo "l'aspetto problematico" di quando si affronta il tema del suicidio. "Non possiamo dire o pensare che se c'è un tale comportamento, allora poi può accadere. Non è così, questo ci piacerebbe tanto, anzi, perché sarebbe una rassicurazione per tutti. Quello che possiamo dire", ha aggiunto ancora la psicologa Bozzaotra, "è che bisogna essere sempre in ascolto dei ragazzini e soprattutto dei preadolescenti, perché è evidente che il disagio si organizzi intorno a tanti aspetti e a tanti contesti nei quali i ragazzini sono inseriti", ed in particolare che va tenuto conto di possibili aspetti come "l'estremo isolamento, la paura di essere esclusi, di non farcela secondo le aspettative degli adulti che hanno nei loro confronti". La Bozzaotra ha poi anche aggiunto che "i giornalisti dovrebbero parlarne con molta cautela e rispetto nei confronti di chi mette in atto questi comportamenti".

284 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views