Si pente Pasquale Scotti, il boss dei due mondi: tremano boss e politici
Ha iniziato a collaborare con la giustizia, dopo 31 anni di latitanza, di invisibilità pressoché totale e altri ancora di sangue, morte e segreti, Pasquale Scotti, l'ex braccio destro del professore Raffaele Cutolo, il boss dei due mondi scovato in Brasile e da lì di recente estradato. A darne notizia è Leandro Del Gaudio sulle pagine del Mattino: "Voglio collaborare con la giustizia, mi pento, sono pronto a rispondere alle vostre domande" avrebbe detto Pasqualino ‘o collier agli inquirenti coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, capo del pool anticamorra. Cosa sa Pasquale Scotti? Vita morte e miracoli della malavita organizzata degli anni Ottanta, gli omicidi commissionati e subìti nella guerra contro la Nuova Famiglia ma non solo: la Nuova camorra organizzata di Cutolo ha scritto anche pagine opache della storia della Repubblica. Una su tutte, il sequestro dell'assessore regionale Ciro Cirillo, rapito dalle Brigate Rosse e rilasciato a seguito di una trattativa stato-camorra con Cutolo quale mediatore.
Scotti, da decenni inserito tra i 10 latitanti più pericolosi, fu arrestato nel maggio 2015 in Brasile, dove sotto falso nome si faceva passare per stimato imprenditore del mondo della ristorazione ed era riuscito a ricrearsi una famiglia, con moglie e due figli. Era ricercato dalla vigilia di Natale del 1984, quando evase dall'ospedale civile di Caserta, dove era ricoverato per lesioni alla mano riportate durante un conflitto a fuoco. Una volta ammanettato, Scotti ha tentato ogni carta per non tornare in Italia dal Sudamerica. Niente da fare: l'estradizione è stata concessa. E ora, la sua decisione potrebbe riaprire vicende che si pensavano sepolte nella notte dei tempi.