Smantellato traffico di rifiuti speciali. Al vertice il boss del clan Cozzolino

È stata un'operazione capillare quella condotta da Polizia di Stato e Polizia Provinciale, nell'ambito di un'indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e ancora in corso. Secondo quanto accertato dagli investigatori, a capo della imponente organizzazione che trafficava rifiuti speciali smantellata dall'operazione odierna, ci sarebbe un boss della Camorra.
Dall'alba gli agenti hanno eseguito di 14 misure cautelari a Roma, Napoli e Salerno a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali aggravato dall'aver costituito un gruppo criminale che operava in più stati (articolo 4 del decreto legislativo n. 146/2006). Ai vertici dell'organizzazione criminale i cui affiliati raccoglievano e trasportavano abusivamente ingenti quantitativi di "rifiuti speciali", tra cui materiali tessili, ci sarebbe Pietro Cozzolino, elemento di spicco del clan Cozzolino, cosca egemone nella zona tra Portici ed Ercolano (Napoli). Il boss era stato condannato in precedenza per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Insieme al padrino del clan vesuviano, alla guida della rete criminale, ci sarebbe anche il fratello Aniello, latitante dal 2008 dopo la condanna per per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.