Sospetto caso di meningite al Pronto Soccorso, scatta la profilassi in ospedale

Porte chiuse, bloccati gli accessi e mascherine per tutti: profilassi a scopo precauzionale, in attesa dell'esito degli esami. Succede all'ospedale San Sebastiano e Sant'Anna di Caserta dove, intorno alle due della notte tra il 22 e il 23 maggio, si è presentato un paziente che presentava sintomi che potevano essere riconducibili al meningococco, l'agente che causa la meningite. Dopo una prima visita di controllo, una volta riscontrati i sintomi, è partita la profilassi per mettere in sicurezza operatori e pazienti del Pronto Soccorso. È stato bloccato l'accesso a persone esterne e sono state distribuite le mascherine a medici, infermieri e personale sanitario per evitare l'eventuale contagio. Per capire se realmente si tratti di infezione da meningococco, e se si tratti soprattutto di meningite virale o batterica, sarà necessario aspettare le prossime ore, quando saranno pronti gli esami diagnostici, anche quelli immediatamente disposti sul paziente. In caso di esito positivo, la profilassi dovrà scattare anche per le persone che sono state in contatto con l'uomo nelle ultime ore, periodo di incubazione della infiammazione; probabilmente l'uomo verrebbe poi trasferito all'ospedale Cotugno di Napoli, specializzato nelle malattie infettive.
Un precedente caso di meningite in provincia di Caserta risale allo scorso mese di aprile, quando l'infezione era stata diagnosticata a una bambina di 6 anni, accompagnata al Pronto Soccorso dai genitori per febbre alta e sintomi riconducibili all'infiammazione. Era stata disposta la profilassi per i compagni di classe e la bimba era stata trasferita al Cotugno in condizioni non gravi.