Sottopasso Stadio San Paolo, cambia tutto: sbarre, semafori e sensori contro gli allagamenti
Stop alle code e al traffico per gli allagamenti nel sottopasso Claudio, il tunnel che collega via Cinthia a piazzale Tecchio, passando sotto lo Stadio San Paolo. Arrivano passaggi a livello con la sbarra, semafori, sensori e pannelli luminosi. Un sistema di sicurezza che scatterà subito in caso di allerta meteo o di altre emergenze.
A causa delle piogge, delle pendenze sfavorevoli e delle fognature otturate, il tunnel inferiore del sottopasso, quello di sinistra, infatti, è spesso colpito da allagamenti. Un fenomeno purtroppo conosciuto da migliaia di automobilisti napoletani che sono costretti a ore interminabili di attesa nel traffico, quando il sottopasso si allaga, con le auto più sfortunate che si impantanano.
Un grosso problema per la circolazione a Fuorigrotta, uno dei quartieri più congestionati della città, soprattutto nel weekend in occasione delle partite del Napoli. Da qui, il piano del Comune di Napoli per risolvere una volta per tutte il problema delle infiltrazioni nel sottopasso del San Paolo.
Il progetto è già partito. Finanziato con il Pon Metro Gallerie, la gara è attualmente in corso. Prevede l’istallazione all’imbocco del sottopasso, sul lato sinistro, di una barriera del tipo “passaggio a livello”, che sarà collegata a sensori di allagamento. Quando il tunnel inferiore si allagherà, i sensori lo comunicheranno alla Sala operativa centrale del Comune e attiveranno automaticamente le procedure di emergenza. Scatteranno i semafori e compariranno gli avvisi di chiusura sui pannelli luminosi all'ingresso della galleria. La Sala Operativa provvederà ad abbassare la sbarra in sicurezza.
Ma il piano di sicurezza per il sottopasso del San Paolo non finisce qui. Il Comune, infatti, installerà nuove griglie e chiusini per la pioggia in via Cinthia, nell'ambito del progetto di restyling della strada finanziato dalla Regione Campania, che è in fase di preparazione.
Ma perché il sottopasso Claudio si allaga sempre? Secondo gli studi degli uffici tecnici comunali, trasmessi agli assessorati ai Trasporti e alla Mobilità, i canali per la raccolta delle acque piovane del sottopasso convergono verso un cunicolo che corre parallelamente al tunnel di sinistra del sottopasso, che sfocia poi direttamente nei tubi fognari. Questi, a loro volta, si riversano nel cosiddetto “Emissario di Cuma”, la più grande fogna di Napoli ovest, con un diametro di oltre 3 metri, che raccoglie circa i due terzi delle acque reflue della città. Il collettore trasporta le acque nere al depuratore di Cuma. Ma, secondo i tecnici comunali, «presenta problemi di funzionalità idraulica in quanto, pur nascendo come collettore deputato solo al deflusso delle acque nere, nel tempo è stato utilizzato anche come recapito di acque bianche».
A questo si aggiunge che parte del collettore è ostruita da detriti e sedimenti, un fenomeno simile ai tubi dei lavandini di casa otturati. Per questo motivo, quando piove, la fogna non riesce a far defluire tutta l'acqua dalla superficie e «possono verificarsi fenomeni di allagamenti legati alla fuoriuscita di migliaia di litri d'acqua al secondo dal collettore». Quando succede, la Protezione Civile e la Polizia Locale provvedono a chiudere il tunnel sinistro del sottopasso.
Per risolvere definitivamente questo problema, a parte il sistema di barriere, si stanno studiando diverse soluzioni. La prima prevede di “scollegare” il sottopasso dal collettore di Cuma. Il Comune ha preparato anche il progetto esecutivo per realizzare l'"interruttore”, nell'ambito del “Riassetto idrogeologico e adeguamento Reti fognarie dell’area di Fuorigrotta”.
L'altro progetto, invece, prevede di “sturare” il collettore fognario, liberandolo dai sedimenti che ne hanno ridotto finora la capienza. Questo intervento è finanziato dalla Regione Campania, attraverso il piano di recupero dei depuratori.