Sparatoria al Pellegrini: dopo aver gambizzato l’amico aveva comprato i cornetti
Dopo aver sparato nelle gambe all'amico, e averlo fatto vicino a un luogo di ritrovo in modo che tutti lo sapessero, Giuseppe Iaselli era andato a comprare i cornetti da mangiare a casa della fidanzata. Emerge anche questo dall'ordinanza che ha portato in carcere il giovane e Vincenzo D'Avino e Arturo Picco, accusati il primo di aver ferito Vincenzo Rossi e gli altri due del raid nel Pronto Soccorso dell'ospedale Pellegrini, pochi minuti dopo; l'ordinanza è stata eseguita da polizia e carabinieri all'alba di oggi, 24 settembre.
L'agguato, secondo gli inquirenti, era scattato nell'ambito dei contrasti tra gruppi criminali dei Quartieri Spagnoli per questioni legate al traffico di droga. Il ferimento risale alla notte dello scorso 7 maggio. Rossi, hanno ricostruito le forze dell'ordine, era stato convinto da Iaselli a seguirlo sullo scooter in piazzetta Matilde Serao, a pochi passi da piazza Trieste e Trento, luogo di ritrovo notturno per molti giovani della zona e anche per ragazzi legati ai clan di camorra; lì Iaselli gli aveva sparato almeno due colpi di pistola alle gambe, causandogli ferite guaribili in 70 giorni. Pochi minuti dopo, mentre Rossi era in ospedale, erano arrivati D'Avino e Picco e c'era stata la seconda sparatoria, contro le persone che avevano soccorso il ferito e lo avevano accompagnato al Pellegrini della Pignasecca.
La fidanzata di Iaselli, ascoltata dagli inquirenti, aveva inizialmente negato di essere legata al giovane, per poi ammettere che quella sera era stata con lui in giro in scooter; il ragazzo l'aveva riaccompagnata a casa intorno alle 2. Il ferimento è di pochissimi minuti dopo, alle 2.08. Circa 20 minuti dopo il 20enne è tornato dalla ragazza e i due sono andati a comprare dei cornetti da portare a casa di lei; sarebbero rimasti nell'abitazione fino al mattino.