Sparavano dall’auto parcheggiata per non farsi scoprire, denunciati cacciatori di frodo
Due di loro non uscivano nemmeno dall'automobile per non farsi scoprire: puntavano alla cacciagione e sparavano direttamente dal parcheggio. Cinque cacciatori sono stati denunciati in una vasta operazione anti bracconaggio nell'area vesuviana, nelle campagne tra Casalnuovo, Acerra e Marigliano, in provincia di Napoli. L'operazione è stata condotta dai carabinieri forestali di Marigliano in collaborazione coi volontari della Lipu e del WWF nell'ambito di un servizio mirato al contrasto al bracconaggio; la selvaggina andrebbe a rifornire il mercato nero della cacciagione, che avrebbe tra i clienti numerose attività di ristorazione specialmente del centro e del nord Italia.
I cacciatori sono stati sorpresi mentre era in corso una sorta di battuta di caccia illegale. Usavano dei richiami acustici vietati e due di loro, per evitare di essere notati in strada coi fucili, puntavano e sparavano dall'automobile parcheggiata su una strada secondaria. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati richiami, fucili e le cartucce; tra le munizioni c'erano anche quelle "a palla singola", che vengono impiegate per la caccia ai cinghiali.
La caccia di frodo in Campania resta un fenomeno ancora molto diffuso, come sottolineano Giuseppe Salzano e Bruno Cajano, rispettivamente coordinatore regionale della vigilanza venatoria della LIPU e coordinatore provinciale di Napoli della vigilanza venatoria del WWF Italia, e la cacciagione sarebbe destinata ad alimentare il mercato nero della selvaggina, che spesso finisce sulla tavola senza alcun tipo di controllo e per questo è potenzialmente nociva per i consumatori.