Spari contro la casa di un prete: “Pensavo fossero botti, poi ho visto la finestra in frantumi”
È calmo Don Vittorio Egione, espone i fatti con lucidità, come una persona che ne ha viste tante, anche se questo non significa che sia abituato e che si debba abituare ad eventi del genere. Questa mattina, giovedì 3 ottobre, sei colpi di pistola sono stati esplosi contro l'abitazione di Don Vittorio, parroco della chiesa di Maria Santissima del Carmine a Frattamaggiore, nella provincia di Napoli. Uno dei proiettili ha trapassato la finestra dello studio, dove il prete si trovava in quel momento, conficcandosi in una parete. Intervistato da Fanpage.it, Don Vittorio ha raccontato cosa gli è accaduto: "Ero appena tornato a casa da una benedizione a un esercizio commerciale, ed ero nel mio studio a preparare il momento di preghiera di questa sera, quando sei colpi di pistola sono stati esplosi contro la mia abitazione. Uno ha colpito la finestra, gli altri il primo piano".
Il parroco racconta di non essersi accorto subito di cosa fosse accaduto: "All'inizio ho pensato fossero fuochi d'artificio, poi ho visto la finestra in frantumi e sono stato investito dai vetri. Ho chiamato subito le forze dell'ordine: la Polizia di Stato è accorsa in maniera molto sollecita". Don Vittorio, però, non sa spiegarsi cosa sia accaduto: "La polizia ha formulato tante ipotesi, ma è difficile capire le motivazioni di questo atto. Quando mi hanno chiesto il perché, io ho risposto che faccio il prete, non l'agitatore politico. Siamo arrivati a un tale livello di barbarie che qualsiasi persona può essere colpita da colpi di pistola nella tranquillità della sua abitazione. Ma niente può giustificare un evento del genere".
"Io credo di non fare nulla di speciale. Questo è un territorio difficile, ma non faccio niente di più e niente di meno di qualsiasi altro sacerdote della zona. La Diocesi di Aversa, alla quale fa capo Frattamaggiore, è molto impegnata" continua Don Vittorio Egione, ricordando anche l'assassinio di Don Peppe Diana, ucciso dalla camorra a Casal Di Principe nel 1994, 25 anni fa. Se avesse gli autori del gesto davanti, dice a Fanpage.it Don Vittorio, non gli chiederebbe il perché: "Qualcuno ha detto che il male è banale, è stupido – dice il prete -. Se avessi l'autore davanti cercherei di fargli capire che è possibile un altro tipo di vita".