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Spostamenti tra regioni: cosa succede in Campania dal 3 giugno

Dal 3 giugno sono di nuovo consentiti gli spostamenti fra regioni d’Italia. Ma in Campania Vincenzo De Luca pensa di tenere alti i controlli ai caselli autostradali, nelle stazioni ferroviarie e all’aeroporto, soprattutto per prevenire d’estate una ripresa dei contagi da Coronavirus veicolati dal massiccio afflusso di turisti provenienti da zone ad alto rischio Covid.
A cura di Redazione Napoli
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Cosa succede in Campania a partire dal 3 giugno? In questa Fase 2 saranno consentiti gli spostamenti tra regioni. E sarà dunque le persone potranno arrivare in Campania da altri luoghi d'Italia e viceversa partire da qui per recarsi in Lombardia così come in Sicilia o in qualsiasi altre parte del Paese desiderino andare, senza limitazioni. In realtà in Campania si può già giungere da altre regioni,  a patto di motivare lo spostamento, di sottoporsi ad una serie di controlli, di eventualmente sottoporsi a test sierologico e osservare l'obbligo di quarantena di 14 giorni presso il proprio domicilio. Sarà ancora così?  Nelle prossime ore Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania sarà alle prese con quella che definisce non senza vis polemica «ripresa della mobilità generalizzata tra le regioni».

A quanto si apprende, la Regione Campania potrebbe chiedere una serie di limitazioni nella mobilità per le province ancora interessate pesantemente dal contagio. Lo ha detto lo stesso governatore ieri, in una dichiarazione pubblica. «Si poteva decidere semplicemente – togliendo i nomi delle regioni – che i territori nei quali nell'ultimo mese c'era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200 – 250 – 300…) fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo. Se la mia regione avesse ancora oggi un livello di contagio elevato, non esiterei a chiedere io, per un dovere di responsabilità nazionale, una limitazione della mobilità per i miei concittadini». Senza mai citarla, ovviamente De Luca pensa alla Lombardia.

L'ipotesi plausibile è che, così come la legge consente, la Campania adotti sul territorio di sua competenza, un protocollo diverso: controlli in aeroporti, caselli e stazioni ferroviarie come ora e al tempo stesso un massiccio utilizzo di termoscanner e test rapidi «per prevenire per quanto possibile, il sorgere nella nostra regione di nuovi focolai epidemici». È ipotizzabile con la  bella stagione un afflusso sulle coste della Campania di turisti provenienti anche dalle ex zone rosse del Nord. Ma la questione è delicatissima dal punto di vista politico. Far passare l'idea di ‘due pesi e due misure' potrebbe essere un boomerang politico di non poco conto, in una fase pre-elettorale. E potrebbe essere la breccia per scatenare una polemica politica dentro la quale De Luca, che oggi gode di nuova popolarità, potrebbe calare a picco nelle prossime settimane.

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