Stefania, la mamma del ragazzo seviziato a Pianura: “Lasciati soli”
"Dal mio quartiere mi sarei aspettata più solidarietà, ma soprattutto dalle associazione territoriali e dalla chiesa, e quando dico solidarietà non parlo in termini economici, ma la stessa che ho ricevuto invece dal resto dell’Italia, sia persone fisiche , associazioni e istituzioni. Spero che quello che accaduto a mio figlio Vincenzo, non capiti a nessuno perché quello che a passato e quello che stiamo passando noi, si può definire con solo queste parole ‘l’inferno sulla terra' ". A scrivere è Stefania Romano, mamma di V., il ragazzino seviziato con un tubo dell'aria compressa in autolavaggio di Pianura, periferia Occidentale di Napoli, nello scorso mese di ottobre. La donna affida a Facebook un suo sfogo, amaro, che non risparmia accuse. E ricorda la drammatica condizione del figlio, costretto ancora in condizioni difficili: "Il 2014 per la mia famiglia ma soprattutto per mio figlio, (per ricordare, stava per essere ammazzato “per gioco come lo definiscono quei delinquenti” con un tubo di aria compressa presso un autolavaggio sito a Pianura, è stato un anno terribile, difficile da dimenticare, anche perché Vincenzo dovrà ritornare i ospedale per la ricostruzione del colon , ma soprattutto per abbandonare definitivamente quella borsetta che tutt’oggi è ancora insieme a lui".
Stefania Romano ha ringraziato nel suo lungo post, tra gli altri, l’equipe dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, l’associazione ‘Ciro Vive' della mamma di Ciro Esposito, Antonella Leandri, il colonnello dei carabinieri Antonio del Monaco, l’associazione di Don Luigi Merola a “Voce de’ Creature”, l’assessore regionale all’assistenza sociale Bianca D’Angelo, l’associazione “Associazione di Promozione Sociale” "e – conclude – tante altre associazioni e persone che anche se non ricordo tutti i nomi ringrazio egual modo".
"Noi crediamo che questa famiglia non debba essere dimenticata e soprattutto lasciata sola – commentano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della Radiazza di Radio Marte – . Temiamo in particolare che a causa della presenza in questa vicenda di persone poco raccomandabili si stia cercando di fare terra bruciata e isolare questa famiglia che già ha sofferto abbastanza. Per questo ci mobiliteremo per rimettere al centro dell'attenzione questa storia invogliando le persone ad essere vicine al piccolo e ai suoi familiari".