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Strativari: Capone e BungtBang, Solis String Quartet e Iaia Forte raccontano le anime di Napoli

Al Napoli Teatro Festival è la giornata di “Strativari”, lo spettacolo pensato da Maurizio Capone e i suoi BungtBang, storica band napoletana, che coadiuvati dai Solis String Quartet e dalla bravura di Iaia Forte, hanno pensato di raccontare tutti gli strati di una città composta da linguaggi, personaggi e colori vari.
A cura di Francesco Raiola
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Prendete due dei migliori ensemble napoletani e affiancategli un'attrice che ha fatto la Storia del teatro, ma anche del Cinema e della Tv e mescolate tutto nella città di Napoli. Il risultato che otterrete è "Strativari", ovvero il progetto che Maurizio Capone e i suoi BungtBangt hanno messo su per questa edizione del Napoli Teatro festival 2019, chiedendo ai Solis String Quartet e Iaia Forte di collaborare affinché si potesse lavorare su uno spettacolo che ha Napoli protagonista, ma con l'idea di andare oltre lo stereotipo, anzi, "gettare uno sguardo disincantato su un territorio troppo spesso, e a sproposito, psicoanalizzato, scandagliato, vituperato o troppo amato, cogliendo il tormento e l’estasi di una realtà contraddittoria e anche per questo affascinante" come si legge nella nota stampa.

Come nasce l'idea di Strativari al Napoli Teatro Festival

"L'idea di questo spettacolo nasce da lontano – spiega Maurizio Capone –, nel senso che uno dei miei obbiettivi, dal 1999, è quello di arrivare a toccare anche la musica classica con la nostra strumentazione ed il nostro linguaggio. Quindi quando Ruggero Cappuccio, direttore del NTFI, mi ha chiesto di partecipare al festival 2019 con un progetto inedito non ho esitato a proporre un ensamble con i Solis String Quartet. Siamo due quartetti con linguaggi e strumentazione estremamente diversi ma con una identica visione della musica sul piano filosofico" e dopo aver trovato la quadra con i Solis il pensiero è corso all'attrice: "Una volta composto il gruppo motore avevamo la necessità di coinvolgere un attore poliedrico e spericolato che sapesse interpretare i mille strati che compongono lo spettacolo, abbiamo deciso che Iaia Forte fosse la persona adatta a completare questa idea di trasversalità e di stratificazioni musicali e culturali. La sua teatralità, che proviene dall'avanguardia napoletana, ci ha arricchito ulteriormente e contribuisce a rendere unico il progetto".

La protagonista è Iaia Forte

Il titolo è un evidente gioco di parole tra il famoso liutaio Antonio Stradivari, appunto, e la stratificazione che caratterizza la città partenopea, coi suoi personaggi e linguaggi unici, strati che "la compongono, sovrapposti e percepibili nella loro specificità affascinante, eppure indissolubilmente legati in un intreccio di colori, di odori, di suoni": "Per me è un onore lavorare con musicisti incredibilmente bravi – ha detto Iaia Forte – e credo sia fondamentale, in un momento storico come questo, riaggregarci artisticamente in un processo collettivo che vede anche regia a autore parte imprescindibile. Realtà apparentemente diverse si sono incontrare e unite dalle stesse necessità espressive e intenti artistici. Questa cosa mi rincuora e mi rende vitale specie oggi che si tende a fare esperienze artistiche individualistiche. Quindi non c'è solo il piacere, come attrice, di far parte di un organico così ricco e stimolante ma come essere umano ho il piacere di aderire ad uno spettacolo in cui l'incontro diventa un elemento imprescindibile e prezioso".

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