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Striscioni contro i pentiti e manichini in fiamme a Castellammare, identificati in cinque

Dopo l’incredibile episodio avvenuto durante il tradizionale falò dell’Immacolata, con striscioni e manichini bruciati con minacce ai pentiti, sono scattate le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia ed affidate ai carabinieri di Castellammare di Stabia: già cinque le persone identificate dalle forze dell’ordine.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Uno dei manichini dei pentiti bruciati a Castellammare di Stabia durante il falò dell'Immacolata.
Uno dei manichini dei pentiti bruciati a Castellammare di Stabia durante il falò dell'Immacolata.

NAPOLI – Indagini serrate da parte delle forze dell'ordine dopo l'incredibile episodio accaduto durante i tradizionali fuochi dell'Immacolata a Castellammare di Stabia, quando alcune persone hanno esposto striscioni inquietanti contro i pentiti, arrivando perfino a dare fuoco ai manichini come atto "simbolico" nei loro confronti. Ci sarebbero già cinque le persone identificate dai militari dell'arma della locale stazione.

Controlli serrati sulle immagini e sui video, analizzati fotogramma dopo fotogramma, e confrontati con le testimonianze dei presenti. Cinque di questi "arrampicatori" sono stati così identificati, ed ora con ogni probabilità scatterà anche la denuncia. Le indagini sono coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed affidate al pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta. La risposta delle istituzioni, dunque, è stata repentina: già dopo l'episodio, che aveva causato non poca indignazione in rete e in tutta Italia soprattutto per quello striscione recitante "Così devono morire i pentiti, abbruciati". Dopo la pubblica denuncia di Francesco Emilio Borrelli, che aveva parlato di una vera e propria sfida allo stato, era arrivata anche la risposta di Nicola Morra, presidente della commissione antimafia, che aveva garantito che non ci sarebbe alcuna tregua nella lotta ai clan, "fin quando non sarete cancellati come un cancro".

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