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Il suicidio di Tiziana Cantone

Suicidio Tiziana Cantone, ci sono altri 100 siti web coi video hard della ragazza

I video di Tiziana Cantone sono ancora su centinaia di siti web. Pronto un reclamo al Garante per la Privacy. Intanto la Procura prepara la rogatoria internazionale per chiedere alla Apple di sbloccare l’iPhone della 31enne.
A cura di Redazione Napoli
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La vicenda dei video hard di Tiziana Cantone non si ferma qui. Questo è quanto promettono i legali che curano gli interessi di Teresa Giglio, madre della 31enne morta suicida il 13 settembre dopo la diffusione sul web di video hard che la ritraevano. Ci sono almeno 100 siti web, secondo i legali della donna, il civilista Andrea Orefice e il penalista Andrea Imperato che ospitano ancora i video ottenuti illegalmente. Gli avvocati stanno preparando un reclamo che sarà presentato la prossima settimana al Garante della Privacy con l'obiettivo di ottenere la rimozione dei filmati.

Sul lato delle indagini della Procura Napoli Nord per istigazione al suicidio, intanto, è quasi pronta la rogatoria da inviare alla Apple affinché sblocchi l'iPhone di Tiziana e consenta di risalire anche a immagini e messaggi andati persi. L'ufficio avrebbe comunque preso contatti diretti con i responsabili della multinazionale creata da Steve Jobs, ricevendo positive risposte di collaborazione.

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