Licenziati i cinque agenti della Polizia Penitenziaria che suonarono al matrimonio di Tony Colombo
Cinque ispettori trombettisti appartenenti alla banda musicale della Polizia Penitenziaria sono stati licenziati: lo ha deciso l'amministrazione della penitenziaria stessa. I cinque avevano suonato durante le nozze di Tony Colombo e Tina Rispoli del 27 marzo del 2019: un evento la cui eco ha generato non poche polemiche culminate anche con una inchiesta della Magistratura. Alla base del licenziamento sembrerebbe esserci stato un riconosciuto "danno d'immagine" arrecato dai cinque alla Penitenziaria, con il quale sarebbe quindi anche venuto meno il rapporto fiduciario con il Corpo stesso.
Nei giorni scorsi, altri interrogatori
Sul matrimonio tra il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del boss di camorra Gaetano Marino, le polemiche sono ancora ferventi. La magistratura, che al momento indaga per abuso d'ufficio, proprio pochi giorni fa aveva sentito il cantante di origine palermitana nonché Claudio De Magistris, fratello del vice sindaco di Napoli, entrambi indagati: i due sono stati sentiti dai magistrati per circa due ore, con il cantante neomelodico che si è presentato accompagnato dalla moglie. Pochi giorni prima era toccato invece a Gaetano D'Ambrosio, il capitano della Polizia Municipale di Napoli, sentito per tre ore dai pm: l'uomo è attualmente indagato per omissioni di atti d'ufficio nell'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea e relativa al concerto di piazza del Plebiscito del 25 marzo 2019, poche ore prima delle sue nozze con Tina Rispoli.
Quando l'Osapp disse "Sospensione? Un po' esagerata"
I cinque ispettori trombettisti della banda musicale erano stati già sospesi dalla Polizia Penitenziaria all'indomani dell'inchiesta. Un provvedimento che fu contestato dall'Osapp, l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, che proprio a Fanpage.it nella terza puntata dell'inchiesta "Camorra Entertainment" parlò di provvedimento esagerato: "Sono stati sospesi dal corpo", aveva spiegato uno dei sindacalisti dell'Osapp, "provvedimento anche un po' esagerato, da poliziotti penitenziari noi comunque lavoriamo a stretto contatto con i detenuti: dai minori a chi commette reati anche abbastanza grossi, quindi non capisco quale possa essere il timore".
L'Uspp: "Dispiaciuti ma che sia da monito"
Appresa la notizia dei licenziamenti, l'Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria ha commentato: "Siamo certamente dispiaciuti per i destinatari dei provvedimenti e per gli effetti che da essi ne conseguiranno. Nel contempo, siamo certi che quanto accaduto possa fare da monito per tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria". La nota è stata diffusa a mezzo stampa a firma del presidente Giuseppe Moretti e del segretario campano Ciro Auricchio.