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Svolta nel delitto di Giugliano: fioraio 30enne fermato per l’omicidio dei coniugi

Il trentenne originario del quartiere Pianura di Napoli è stato fermato dalla polizia e interrogato per tutta la notte. L’uomo è stato identificato da una impronta digitale lasciata sullo sportello dell’auto in cui si è consumato il delitto. Il giovane potrebbe avere avuto dei complici.
A cura di An. Mar.
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A pochi giorni dalla scoperta del brutale omicidio dei due coniugi di Melito, Luigi Simeone e Immacolata Assisi, i cui corpi sono stati trovati nel dirupo della ex discarica di Cava Riconta, nella periferia di Giugliano, gli inquirenti hanno fermato un uomo. Si tratta di Antonio Riano, 30 anni, gravemente indiziato per il duplice omicidio. A sparare e uccidere la coppia nella Fiat Multipla bianca ritrovata sulla scena del delitto, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato proprio il giovane fioraio. Il 30enne, incensurato, è stato fermato e interrogato per tutta la notte dagli agenti del commissariato di Giugliano. Riano è stato identificato attraverso un'impronta lasciata sullo sportello dell'auto in cui i due coniugi di Melito sono stati uccisi.

L'assassino avrebbe agito con l'aiuto di complici

Secondo la ricostruzione del delitto resa nota nel corso di una conferenza stampa dal procuratore della Repubblica di Napoli Nord, Francesco Greco l'assassino avrebbe avuto dei complici. A supporto di questa tesi ci sono le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, che mostrano il taxi sul quale viaggiavano le due vittime percorrere la strada preceduto da un'altra auto. Dalle indagini della polizia scientifica è emerso che marito e moglie sono stati uccisi rispettivamente da tre e due colpi di pistola, una 7,65, mentre erano in auto. Solo in un secondo momento i corpi sono stati trascinati fuori dal veicolo e gettati nel dirupo della cava.

Riano, originario del quartiere Pianura di Napoli, gestisce con il padre una rivendita di fiori davanti al cimitero di Soccavo, nell'area flegrea di Napoli. A condurre alla sua identificazione diversi elementi indiziari tra cui un sms mostrato da Immacolata alla sua vicina di casa lo scorso sabato 18, poche ore prima della morte. Nel messagio, da ieri al vaglio degli inquirenti, il giovane chiedeva un incontro con la coppia. Come inizialmente ipotizzato dagli investigatori il movente dell'assasinio potrebbe essere collegato alla transazione per la vendita dell'appartamento dei Simeone.

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