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Tangenti al Comune di San Giorgio a Cremano, il funzionario: “Certo che rubo, che importa”

Dopo l’operazione che ha condotto agli arresti domiciliari sei persone, tra politici e funzionari, al comune di San Giorgio a Cremano, emergono alcune intercettazioni che sembrano confermare le accuse di corruzione. Protagonista, è l’indagato Raffaele Peluso, a capo, secondo i pm, del sistema di affidamenti illeciti degli appalti pubblici.
A cura di Angela Marino
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Dopo il terremoto al comune di San Giorgio a Cremano che ha coinvolto politici e funzionari nello scandalo degli appalti truccati sono emerse intercettazioni che sembrano confermare l'ipotesi accusatoria della Procura a carico di quello che era ritenuto il capo del sistema corruttivo, l'agronomo Raffaele Peluso. In una conversazione con la sua attuale compagna Flavia Cozzolino, intercettata dagli inquirenti, Peluso incappa in "una piena ammissione di colpevolezza".

L'intercettazione: "Io mi fotto tutte le cose. Poi fammi vedere cosa fai"

L'intercettazione ambientale, acquisita nel luglio 2014, riguarda la riparazione di un personal computer in casa della compagna del funzionario. "Dobbiamo aggiustare i computer a casa tua?", chiede Peluso alla donna. "I soldi per comprare i computer non li abbiamo", risponde la ex stagista del comune, ma il funzionario la rassicura "Li anticipa D’Alessandro e noi li paghiamo come lavori sotto altra forma. È normale". D'Alessandro è l'imprenditore titolare di una delle imprese favorite dai funzionari dell'Amministrazione, la D'Alessandro Costruzioni s.r.l. "Va bene, ma tu rubi", dirà in un'altra conversazione, registrata 15 dicembre successivo la compagna. "Eh certo, che cosa mi importa» replica il, funzionario del Servizio Lavori Pubblici "Tu che fai, dici che io mangio, non ti lascio proprio niente. Siccome sono migliore di te, oppure mi vogliono più bene di te, io mi fotto tutte le cose. Poi fammi vedere cosa fai".

Il giallo dell'auto incendiata

A muovere le accuse contro Peluso, rivelando agli inquirenti il sistema di controllo dell'affidamento dei lavori pubblici, è stata, invece, la ex moglie del funzionario, Annamaria Crescente, dalle cui dichiarazioni è partita l'indagine condotta dal pm Ida Frongillo e dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. La Crescente è al centro di un episodio sul quale sta attualmente indagando la Procura, ovvero l'incendio di un'auto di sua proprietà dopo dopo la nomina dell'allora marito Raffaele Peluso al settore Infrastrutture. In una conversazione del 16 gennaio una conoscente avverte Peluso : "C’è stato un periodo in cui di te, di Leone (funzionario del Servizio Coordinamento Amministrativo del Settore Pianificazione Urbanistica, ndr.) e di Intoccia (Dirigente del Settore Pianificazione Urbanistica, ndr.) si parlava come di una lobby. Salvati, Lello, tirati fuori da quella triade".

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