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Nel Sannio spunta il cartello: “Qui niente prodotti del Casertano e del Napoletano”

Un sepermercato a Benevento prende le distanze dalla cosiddetta Terra dei Fuochi specificando di non vendere “Prodotti provenienti da zone contaminate”. Il caso è stato segnalato dal consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
A cura di Angela Marino
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"Prodotti non provenienti da zone contaminate (Napoletano e Casertano)". È l'avviso che si legge nel manifesto di un seupermercato a Benevento, territorio recentemente martoriato dall'alluvione. Questa volta a prendere le distanze dalla Terra dei Fuochi- l'area dove per anni sono stati sversati illecitamente rifiuti tossici – non è un market del Nord, ma un negozio della stessa Campania additata come terra dei veleni. Il caso è stato segnalato dal consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e dal conduttore radiofonico Gianni Simioli: "Continua la campagna contro i prodotti della terra tra Napoli e Caserta e questa volta l’attacco non arriva dal Nord, da qualche commerciante leghista, ma dalla stessa Campania, da una catena di supermercati del beneventano".

"In questi giorni, le strade del beneventano, infatti, sono invase da manifesti 6×3 in cui i supermercati Procaccini ricordano ai loro clienti che non vendono “prodotti contaminati provenienti dal napoletano e dal casertano”, un comportamento ingiustificabile – sottolinea Borrelli – ed è triste vedere che un’azione del genere venga proprio dal beneventano, da quella terra che tutti noi stiamo provando ad aiutare per risollevarsi dall’alluvione. I manifesti della catena di supermercati beneventana confermano ancora una volta  – conclude il consigliere – che è necessario continuare sulla strada intrapresa dalla giunta De Luca per affrontare il dramma della Terra dei Fuochi: bonifiche e controlli, ma anche analisi per dimostrare che i prodotti delle nostre terre sono sani, al di là di quel che dicono e scrivono commercianti e imprenditori senza scrupoli. Chiedo alle forze dell’ordine di intervenire per far rimuovere i manifesti se non lo faranno i proprietari dei supermercati".

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