Tolta la scorta a Sandro Ruotolo: sua cugina Silvia era stata vittima innocente di camorra

Niente più scorta per Sandro Ruotolo, storico giornalista italiano da sempre in prima linea nelle inchieste sulla criminalità organizzata ed attualmente collaboratore di Fanpage.it, dove da gennaio 2017 ha realizzato il format intitolato "ItalianLeaks". A darne la notizia Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, sul proprio profilo Twitter. Sandro Ruotolo vive sotto scorta dal 2015, dopo le minacce di morte ricevute da uno dei padrini del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, dopo le sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania.
Ma la sua vita si è "incrociata" da sempre con le strade della criminalità organizzata: nel 1997 venne assassinata sua cugina Silvia Ruotolo, sulla salita Arenella, vittima innocente di camorra, freddata senza colpe mentre rientrava a casa dopo essere andata a prendere a scuola il figlio Francesco, di soli cinque anni. A guardarla dal balcone, quel maledetto 11 giugno 1997, c'era la figlia Alessandra, dieci anni appena, oggi assessore comunale alle Politiche Giovanili, Innovazione e Creatività del comune di Napoli, su nomina del sindaco Luigi De Magistris. E proprio il sindaco partenopeo, appresa la notizia, ha auspicato che "sia subito smentita, e se invece si tratta di una revoca già adottata, mi auguro si possa arrivare la revoca della revoca". De Magistris ha anche parlato di Ruotolo come giornalista "coraggioso, libero, autonomo e indipendente", sottolineando anche che "sembra un po' strano che proprio in un momento di forte impegno professionale di Ruotolo, da parte dei vertici del Viminale venga meno il provvedimento di protezione personale".