Torna in carcere il figlio dell’ex boss Torino, gli avevano sparato due settimane fa
I carabinieri hanno accertato che, malgrado gli obblighi della sorveglianza speciale a cui era sottoposto, continuava a frequentare dei pregiudicati. È finito così in carcere Luigi Torino, figlio dell'ex boss e poi collaboratore di giustizia Salvatore Torino ‘o Gassusaro, in passato ritenuto vicino al clan Lo Russo di Miano. L'uomo, residente a Melito, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Marano in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale del Riesame di Napoli ed è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale.
Luigi Torino, 41 anni, due settimane fa era finito in ospedale con ferite da arma da fuoco al polpaccio e all'addome. Era la sera del 13 giugno, intorno alle 20.30, quando era arrivata la segnalazione alla centrale operativa della polizia: qualcuno aveva aperto il fuoco in via Marsala, a Scampia, periferia nord di Napoli. Arrivati sul posto, però, gli agenti non avevano trovato nulla. Poco dopo era arrivata una seconda chiamata: altri colpi di pistola al rione San Gaetano.
E lì, a differenza di quanto successo nel primo episodio, i riscontri c'erano: uno scooter abbandonato, una pistola in un tombino, quattro bossoli a terra. Negli stessi minuti, intorno alle 22, Luigi Torino era arrivato al Pronto Soccorso dell'ospedale Cardarelli. Ai carabinieri aveva detto di essere stato aggredito da due rapinatori sul corso Secondigliano che gli avrebbero sparato quando lui si era rifiutato di consegnare lo scooter.
Le violazioni per cui sono scattate le manette risalgono al periodo precedente il ferimento, ma sono circostanze su cui sono in corso accertamenti e potrebbero esserci legami con la sparatoria: fin dai primi momenti la versione della rapina era stata al vaglio degli investigatori, che non hanno escluso che, in realtà, quei colpi di pistola potessero essere una ritorsione o una intimidazione i cui motivi potrebbero essere da ricercare nella guerra di camorra per la successione dopo il crollo del clan Lo Russo.