Traffico di animali, Napoli è il crocevia obbligato per la rotta tra Africa e Nord Europa

La città di Napoli è un appoggio fondamentale per i traffici clandestini di animali verso il Continente. Il ruolo deriva dalla sua posizione e dall'affaccio sul Mediterraneo, che la rendono una tappa obbligatoria per i criminali che contrabbandano esemplari esotici e preziosi dall'Africa al Nord Europa. Lo rileva il sesto rapporto Agromafie realizzato da Coldiretti, Eurispes e Fondazione “Osservatorio sulla criminalità”, concentrato sul bracconaggio, il quarto mercato illegale al mondo per estensione. Lo studio riporta anche i dati dei carabinieri forestali, che solo nel 2017 hanno eseguito 18800 accertamenti e 8mila controlli su animali esotici vivi (come tartarughe di terra, pappagalli, rapaci, lupi, scimpanzè e macachi) e su oltre 420mila parti di animali come pelli e zanne); sono state sequestrate 868 specie dal valore di 1,1 milioni di euro con oltre 200 illeciti penali e amministrativi.
Ma nel traffico non ci finiscono soltanto le specie esotiche. In Italia una grossa fetta del mercato è rappresentata dalla vendita di contrabbando di cuccioli, provenienti soprattutto dall'Est Europa: il business vale 300 milioni di euro e sposta ogni settimana 8mila animali. Poche settimane fa la Polizia di Stato aveva disarticolato una organizzazione che importava cuccioli dalla Repubblica Slovacca: oggetto del traffico erano soprattutto i “My toy”, trasportati per centinaia di chilometri nei bagagliai, senza alcun controllo sanitario, molti dei quali morivano prima di arrivare in Italia.