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Tragedia Solfatara, la super perizia: “Sito non autorizzato e pericoloso per i turisti”

Sono stati resi noti i risultati della super perizia sul Vulcano Solfatara chiesta la scorsa estate dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’indagine sulla morte di tre turisti, precipitati in una voragine nel settembre del 2017. Secondo gli esperti, il sito era stato dichiarato “visitabile e fruibile” senza che fosse stata rilasciata alcun tipo di autorizzazione dagli enti preposti.
A cura di Valerio Papadia
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Anche se la documentazione verrà illustrata all'Autorità Giudiziaria soltanto lunedì, sono stati resi noti i risultati della super perizia sul Vulcano Solfatara a Pozzuoli, nella provincia di Napoli, richiesta nel luglio del 2018 dai sostituti procuratori Anna Frasca e Giuliana Giuliano della Procura di Napoli in merito all'indagine sulla tragedia avvenuta sulla Solfatara il 12 settembre del 2017, quando tre turisti in visita caddero in una voragine e morirono asfissiati. Secondo quanto riportano gli esperti, oltre alle gravi lacune in materia di sicurezza che emersero già nei primi giorni dell'indagine, il sito sarebbe stato dichiarato "visitabile e fruibile" senza che però ci fosse alcuna autorizzazione degli enti preposti. La Solfatara di Pozzuoli è sotto sequestro dai giorni immediatamente successivi alla tragedia, per la quale risultano indagati per disastro colposo Giorgio Angarano, amministratore della Vulcano Solfatara srl, altri cinque soci della società stessa e di quella che gestisce l'area.

La tragedia della Solfatara: morta un'intera famiglia

È il 12 settembre del 2017 e sulla Solfatara, sul cratere del supervulcano dei Campi Flegrei, considerato tra i più pericolosi al mondo, ci sono numerosi turisti. Tra questi anche una famiglia originaria di Torino ma residente in Veneto: padre, madre e i loro due figli. Uno dei bambini, Lorenzo, 11 anni, sarebbe sprofondato in una voragine: il padre, Massimiliano Carrer, 45 anni, e la madre, Tiziana Zaramella, 42 anni, sarebbero precipitati insieme a lui nel tentativo di salvaro; tutti e tre moriranno tragicamente asfissiati. Alla tragedia sopravvisse solo il figlio più piccolo, che all'epoca dei fatti aveva sette anni.

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