Trasporti, bus Ctp bloccati nei depositi. Isolati 70 comuni della provincia
Secondo giorno di stop all'uscita mezzi dai depositi della Ctp. Continua la protesta proclamata dai sindacati di base dei 900 dipendenti della compagnia che gestisce il servizio pubblico in Campania, da un mese ormai senza stipendio. Nessun mezzo è uscito dai depositi di Pozzuoli ed Arzano, in provincia di Napoli, e da quello di Teverola, in provincia di Caserta. A fare le spese dello stop dei bus sono gli utenti di 70 comuni della provincia di Napoli. In mattinata è stato effettuato un blocco stradale ad Arzano ed ora i lavoratori sono in assemblea in tutti e tre i depositi, quello di Arzano, quello di Pozzuoli nel Napoletano e in quello di Teverola nel Casertano.
"Il servizio – spiega Emiliano Lucchese, dell'Unione Sindacati di base – è sospeso per inadempienze dell'azienda, i mezzi non sono in grado di viaggiare, se non a rischio dei lavoratori e degli utenti". I dipendenti protestano perché "pur avendo – riferisce Lucchese – un credito di oltre 10 milioni di euro dalla Provincia di Napoli e di altri 3 e mezzo dalla Regione, la società rischia di fallire per poche centinaia di migliaia di euro, essendo aggredita da fornitori e per altre inadempienze".
L'azienda, che nonostante i crediti con la Regione Campani per 3,5 milioni e con la Provincia per altri 10 milioni ha i conti in rosso, ha di fronte a sé un futuro non ancora del tutto chiaro, soprattutto ai dipendenti. La Ctp è infatti al 100% di proprietà della provincia di Napoli, che ora però con il passaggio alla città metropolitana ha di fatto cessato di esistere, rendendo precarie e poco chiare le sorti della compagnia campana che a partire dal 1 gennaio cambierà titolarità. Anche su questo punto verte la protesta dei lavoratori che hanno ribadito con forza la necessità di avere chiarezza sul futuro della compagnia.