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“Troppi colombi”: all’Ospedale del Mare (ancora chiuso) arrivano i falchi

La decisione del commissario della struttura sanitaria ancora non operativa, Ciro Verdoliva: 40mila euro per una falconiera che consenta attraverso i rapaci di allontanare i colombi che infesterebbero l’area. Borrelli (Verdi): “Non c’è stato bando e non sono stati consultati gli animalisti che l’avrebbero potuto fare a costi inferiori”.
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«Hai mai sentito il volo di un falco o di un gabbiano?» cantava Enrico Ruggeri tempo fa. Le traiettorie ardite dei rapaci, si sa, fanno paura agli altri uccelli. Soprattutto ai colombi, che tradizionalmente sono gli animali più frequenti negli inquinati cieli metropolitani. Fra poco però questi colombi avranno vita dura. Già, perché arriveranno i rapaci a render loro la vita difficile. Ma non è la forza della natura, tutt'altro. È la forza di spendere 40mila euro per dotare di falchi e falconieri un ospedale ancora chiuso dopo anni di promesse – parliamo dell'Ospedale del Mare di Napoli Est – e non solo: per scacciare colombi e piccioni in pieno stile ‘ospedaliero' sarà data loro la pillola anticoncezionale, ovvero un mangime particolare che impedisce la riproduzione dei fastidiosi uccelli.

È tutto nero su bianco, nella delibera del commissario ad acta Ciro Verdoliva, incaricato di portare a termine la realizzazione di questa faraonica e costosissima opera, iniziata sotto Antonio Bassolino in Regione Campania, rimasta ferma con Stefano Caldoro governatore e infine annunciata come «in imminente apertura» da Vincenzo De Luca ma in realtà ancora inutile, mentre intanto in ospedali come l'Annunziata vengono chiusi reparti strategici come la Pediatria e la lungo degenza.

«L'affidamento del servizio di falconeria per il controllo dei colombi all'interno del complesso ospedaliero», valore dell'appalto 40mila euro, si rende necessario poiché si legge in delibera «è stata rilevata una notevole presenza di avifauna (colombi e piccioni) sia con nidificazione notturna presso alcuni padiglioni, sia, durante le ore diurne, con sosta M prossimità di aree sensibili, presenza di guano sull'intera area e volo raderne anche in prossimità dell'ano. (con gravi rischi futuri per l'elicottero nelle fasi di decollo ed atterraggio)».

La paura (e il colombo) fanno 90? Si teme «grave rischio igienico-sanitario, e malattie quali, ad esempio, salmonellosi, istoplasmosi ed encefaliti ed aumento dei rischio di infestazioni di ectoparassiti, quali pulci e cimici, nei luoghi di nidificazione». I colombi sono così pericolosi? Pare proprio di sì. E così il commissario ad acta ha pensato bene di disporre «per le vie brevi» cioè affidando direttamente a una società, senza una gara «l'introduzione di falchi addestrati, quale rimedio naturale e non cruento, per l'allontanamento dei volatili (attività di Bird control)».

Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e componente della commissione Sanità, attacca: «L'Ospedale del mare è ancora una chimera, ma, nel frattempo, il commissario ad acta, Ciro Verdeoliva, ha deciso di spendere quasi 40mila euro per liberare l’area dai colombi, affidandosi a una ditta a lui nota, senza fare una gara e, quindi, un confronto tra diverse aziende. Vorremmo capire se sono state contattate anche le associazioni animaliste, a cominciare dalla Lipu, che, magari, avrebbero potuto risolvere il problema in maniera diversa e con un costo inferiore e utilizzando poi i soldi guadagnati per attività in difesa degli animali».

La delibera dell'Ospedale del Mare sui colombi

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La delibera integrale del commissario ad acta sulla necessità delle falconiere nell'Ospedale del Mare è consultabile a questo link.

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