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Truffe agli anziani, due della banda intercettati: “I vecchi li dobbiamo uccidere”

“Li dobbiamo uccidere”, gli dobbiamo portare via tutto. In una telefonata intercettata, uno dei truffatori della banda collegata al clan Contini rimprovera il complice che non è riuscito a derubare completamente un’anziana, facendosi consegnare solo 1.700 euro. La circostanza emerge dall’ordinanza per 51 persone eseguita l’8 novembre dai carabinieri.
A cura di Nico Falco
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"Quando li agganciamo, l'avimmo accidere". Li dobbiamo uccidere. Ovvero: gli dobbiamo portare via tutto quello che possiamo. Parlava così uno dei "telefonisti" della banda di truffatori agli anziani mentre, al telefono, rimproverava uno dei complici, che non era riuscito a portare via tutto dalla casa di una donna. Si era fatto sorprendere mentre frugava in casa e la vittima si era allarmata, così lui era dovuto scappare. Dimenticando una busta che sembrava essere piena di banconote. La circostanza è descritta nell'ordinanza dei 51 arresti contro la rete di truffatori che, con base operativa a Napoli e dipendente dal clan Contini, aveva mietuto vittime in tutta Italia.

Come funziona la truffa agli anziani

L'intercettazione risale al 16 dicembre 2015, la vittima è una donna di 81 anni di Bergamo. La signora viene contattata al telefono da un maresciallo dei carabinieri, che la avvisa che la figlia si trova in caserma per un incidente stradale e che, per evitare conseguenze gravi, ci sono da pagare 3.500 euro. Ovviamente non c'era nulla di vero: si trattava del truffatore che, facendo leva sulla preoccupazione di una anziana mamma, preparava la strada per il complice. La donna non ha la somma in casa, così il finto maresciallo, che si qualifica col cognome Primo, le annuncia l'imminente chiamata dell'inesistente avvocato Rossi, legale della figlia.

Il finto legale chiama poco dopo e conferma tutto: la figlia è in caserma e quei verbali sono da pagare assolutamente. La differenza può anticiparla lui, ma è necessario che la donna collabori. Tanto, dice, poi verrà rimborsata dall'assicurazione. La donna tentenna, il finto avvocato le mette fretta: "non abbiamo molto tempo perché già è una cortesia che ci sta facendo … allora se lei mi può far sapere in casa quello che può racimolare che la differenza ce la metto io e andiamo a pagare i tre verbali, va bene?". Un fiume di parole, che lasciano la vittima intontita e impaurita.

Quando poco dopo arriva il complice in casa la signora è nella confusione totale. Il truffatore, anche lui in contatto col telefonista con un secondo telefono, la rassicura sfoderando tutta la sua persuasione: "Signora, si calmi, non deve fare così… è un piccolo tamponamento, un piccolo problema che risolviamo subito".

Stretta tra il telefonista al telefono e il truffatore di persona, la donna è completamente in balìa dei truffatori. Prende i soldi, li consegna e il ragazzo si rende conto che nel cassetto c'è una busta che potrebbe contenerne altri. Allora chiede di andare in bagno: l'intenzione è di rimanere da solo in corridoio, infilarsi in camera e prendere i contanti. A quel punto però la donna si rende conto che qualcosa non va. Lo vede armeggiare, chiede una ricevuta, e il truffatore è costretto a scappare.

Il truffatore scoperto: "Ho fatto una tarantella"

"Ho fatto una tarantella", dice al complice al telefono. E l'altro, "vattene che la sento gridare a questa". Mentre il truffatore si allontana velocemente, il telefonista cerca di calmare la vittima per dare modo al complice di allontanarsi. Alterna a fingersi l'altro figlio e di nuovo l'avvocato. "Mamma, sono in caserma – le dice – ma quando mai… è andato a pagare i verbali, mica ti ha rubato. Signora, quanto ci avete dato al ragazzo? e perché mi avete detto che vi ha rubato? no signora, ma non dovevate firmare niente, deve andare a pagare i verbali, c'aveva la moto messa male, per questo è andato di fretta. Non si preoccupi, non è successo niente di grave, non si deve agitare".

"Quando li agganciamo li dobbiamo uccidere"

Il complice intanto è riuscito ad allontanarsi. E a questo punto parte il rimprovero: anche se era stato sorpreso con la busta in mano, non avrebbe dovuto lasciare, perché tanto gli anziani "sono creature", sono come bambini, non c'è pericolo a derubarli.  "La prossima volta mangiatela senza perdere tempo – dice –  signora mi da un bicchiere d'acqua? No posso andare in bagno … mi può dare un bicchiere d'acqua … quella se ne va e tu prendi tutte le cose e te ne vai … vado in bagno che significa?".

"Quando li agganciamo – conclude il telefonista – l'avimmo accidere". Gli dobbiamo portare via tutto.

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