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Turista stuprata in hotel, i suoi aguzzini restano in carcere

I cinque dipendenti dell’hotel di Meta di Sorrento, nella provincia di Napoli, accusati di aver violentato una turista inglese di 50 anni, nel 2016, all’interno della struttura alberghiera, restano in carcere. Il gip del Tribunale di Torre Annunziata ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione, presentata soltanto da due degli accusati. A breve, però, il Riesame si pronuncerà sulla loro detenzione e potrebbero tornare liberi.
A cura di Valerio Papadia
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Rimarranno nel carcere di Poggioreale, almeno per ora, i cinque dipendenti dell'albergo di Meta di Sorrento, nella provincia di Napoli, accusati di aver drogato e violentato una turista inglese di 50 anni, nel 2010, mentre soggiornava in hotel insieme alla figlia. Il pm Emma Aufieri del Tribunale di Torre Annunziata, la cui Procura segue le indagini, ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata da due degli indagati. A breve, però, il Tribunale del Riesame, a cui tutti e cinque gli indagati si sono rivolti, si pronuncerà sulla loro detenzione e presto potrebbero tornare in libertà.

La difesa degli accusati si basa sul fatto che non ci siano prove che la turista inglese sia stata drogata. Inoltre, mentre tutti negano ci sia stata la violenza sessuale ai danni della 50enne inglese, uno di loro ammette un rapporto sessuale, ma consenziente. Inoltre, nel verbale reso alla polizia del Kent, nel Regno Unito, a cui la donna ha presentato denuncia, la figlia sostiene di aver bevuto, la sera dello stupro, diversi bicchieri di vino e cocktail insieme alla madre. Nella sua denuncia, però, la vittima ha dichiarato di essere stata avvicinata nei pressi della piscina, di essere stata portata in una stanza e di essere stata violentata e fotografata da una decina di uomini.

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